Tutto bene?

“La BCE cesserà il Quantitative Easing”…Ma davvero?

Tutti gli avversari interni ed esteri hanno annunciato da mesi, con godimento  nemmeno celato: fra  poco Draghi smette il quantitative easing, ossia smette di comprare i titoli del  debito pubblico, e gli italiani dovranno andare  chiedere i prestiti “ai mercati”, che gliela faranno pagare, agli italiani che hanno votato male.
“I mercati insegneranno agli italiani a votare”, disse Oettinger, Kommissario europeo al bilancio. “L’Italia? E’ come quei mendicanti che tendono la mano e dimenticano di dire grazie”, disse Spiegel.  Adesso finisce  il quantitative easing, “paura per l’Italia”, titolò gongolando Repubblica.  “Draghi toglie lo scudo”.

Ma sono sicuri? Sicuri che la BCE, anche quando Draghi non sarà più  sulla massima poltrona, cesserà il quantitative easing, ossia l’acquisti a suon di migliaia di miliardi di titoli pubblici? Può permettersi la BCE, di  togliere lo scudo, se a guida tedesca?
Magari vorrebbe non farlo per l’Italia. Ma può permettersi di non farlo per la Spagna?  Si tratta,  in primo luogo, di salvare (come sempre) le banche tedesche.
Da qualche ora sono apparse due notizie: la Deutsche Bank  è stata rimossa dallo Stoxx 50, ossia dai 50 titoli più belli, sicuri e di lusso  che illustrano l’Europa. E si parla di  nuovo di fusione tra Deutsche Bank e Commerbank.
Fusione che Andrea Mazzalai illustra così:
Deutsche Bank si fonde con Commerzbank. Un fenomeno astrofisico. Due buchi neri. 
 E  poi una tabella  diffusa dal primo commentatore finanziario del Die Welt, Holzer Zschaepitz:
Esposizione alla Spagna delle banche tedesche.
Con questo commento:
“Buongiorno  dalla Germania  le cui banche  sono esposte verso la Spagna per almeno 70,5 miliardi di euro. Le banche spagnole sono massimamente esposte alla crisi in Argentina e in Turchia.  Se il contagio si diffonde,  si ripercuoterà molto gravemente nella UE a causa dei legami finanziari”.

Salvare le banche (tedesche)

Dunque ci risiamo: come già alla Grecia, le banche tedesche hanno prestato troppo e insensatamente alla Spagna,  “investendo” nella sua economia…. E  le banche spagnole hanno “investito” non   per far crescere l’economia nazionale, ma in Argentina e in Turchia – dove ricavavano maggiori interessi, è ovvio.  E’il bello della finanza globale, vero? Della libera circolazione di capitali, senza controllo e  senza giudizio alcuno, senza intelligenza dell’economia reale,  se non lucrare qualche interesse in più.
Risultato: la più grande banca della Turchia è posseduta dalla BBVA (Banco Bilbao Vizcaya Argentaria), il colosso spagnolo e multinazionale. Dunque la BCE deve aiutare   le banche turche. Turche? Ma come,  la Turchia è forse nella UE? Non ha nemmeno l’euro…. Ma la BCE deve “aiutare” le banche turche, altrimenti  ci sarà una enorme crisi economica in Europa e altre migliaia di profughi possono passare i confini turchi…
Cosa dovrà fare la BCE, se non “stampare”?  Creare  pseudo-capitale dal nulla per comprare, che so, titoli spagnoli, turchi (argentini?) sennò  collassano le banche germaniche?  Dovrà, con grande rabbia di Berlino, comprare anche titoli italioti – magari di Unicredit,  grandemente esposta alla Turchia: vabbé che Unicredit è “francese”.
Frattanto, i tedeschi avranno una consolazione: quest’anno il debito pubblico germanico scende  al disotto  del 60% del Pil, come decretato dal trattato di Maastricht e dallo stesso ordoliberismo tedesco per noi tutti.
Berlino ci mostrerà questa sua virtuosa riduzione come lezione morale: fate lo stesso,  fate come noi, voi mendicanti che tendete la mano e non sapete ringraziare (hanno questa fissa: che stanno pagando loro i nostri lussi)
Ovviamente  questo risultato è dovuto al fatto che: la Germania si indebita a tassi zero o negativi (i “mercati” sono ansiosi di comprare titoli del debito tedesco  senza guadagnarci, anzi perdendoci, perché “è sicuro”); che  ha un surplus commerciale di 200 miliardi, cosa che non potrebbe avere accumulato se non esportasse con euro, moneta per  svalutata; e per di più, risparmia anche non spendendo per migliorare le infrastrutture.
E con tutto ciò, ha conseguito lo stupidissimo criterio di Maastricht , 60% del Pil sul debito.
Beh, è un bel risultato. Pieno di significato. Imparate, cicale, mendicanti ingrati che esportate con un euro sopravvalutato, e  vivete sopra i vostri mezzi.
Tutto bene.  Ma ecco una  nuova notizia del giornalista di Die Welt:
“Buongiorno Germania, dove i Lander tedeschi speculano con derivati simili ai trucchi finanziari usati in Grecia nel 2001 o in Italia negli anni ’90. Italia e Grecia usarono questi prodotti finanziari per mascherare il loro vero debito.
Ordunque?  Il governo  federale è modello di virtù e parsimonia,  e i Lander nascondo il loro debito con trucchi? La Germania nasconde lo sporco sotto il tappeto?
Qualcosa mi dice che no, la BCE dovrà riprendere il Quantitative Easing e la compra alla grande dei titoli di debito. Spagnoli,  Turchi, prima che italiani, ma tutti insomma quelli del Sud. La Germania virtuosa protesterà, in nome della virtù. Mai riconoscerà che sono le sue banche, e non parliamo dei suoi Landern, di essere salvate.
Non lo riconoscerà perché le serve e le conviene:  ha ordinato di non mettere in discussione l’euro e le sue regole  oppressive, l’austerità, l’ordo libertismo, che per gli evidenti squilibri ch generano (e “investimenti” della Spagna in Turchia, invece  che  ad assorbire la disoccupazione di massa in patria). Il sistema euro ha  bisogno estermo di essere riformato, i tedeschi dovrebbero non fare  ridurre il loro debito, bensì aumentarlo, spendere per mantenere un livello molto più alto di domand interna, andirittura andare in deficit cronico, per “essere di nuovo grande”  come l’America. Invece ha vietato ogni discussione. O state nell’euro e zitti, anche sei vostri giovani sono senza lavoro, oppure uscite a calci e vi puniamo. Invece vedrete che dovranno accettare  un nuovo enorme quantitative easing – e faranno  le vergini offese.
Josselin Caër, Eléna Domercq e Barbara Le Rétif, “Application ludique”, Parigi.











Magari sbaglio, non sono un economista laureato alla Chicago School come Oscar Giannino, e ancor meno come Alesina  & Giavazzi che hanno  previsto il prossimo assalto dei “mercati” al governo.  E’ vero che le hanno sbagliate tutte.
Magari sbaglio. Vedremo, Ogni giorno porta la sua pena.
(vedo che è d’accordo Andrea Mazzalai:
#Tria dice che la fine del QE della BCE sarà una sfida per l’Italia Un ingenuo il nostro ministro, Prima della fine del prossimo anno il QE verrà ampliato, altro che fine! #sapevatelo)
Il punto è se sarà ancora possibile ripetere i trucchi  con cui BCE e FED e banche centrali in genere, hanno rappezzato il sistema finanziario dal 2008, senza curare i guasti. Difficile ridurre ancora i tassi quando essi sono già negativi…Ma chi vivrà vedrà.
(Del resto, per quanto riguarda la bilancia commerciale, l’Italia è in attivo – come un paese nordico mentre Spagna e Francia sono in passivo, come cicale meridionali:
US: -$832 miliardi
China: +$363 mdi
Germany: +$292
France: -$75
Japan: +$42
UK: -$185
Italy: +$55
Netherlands: +63
Spain: -$32
Russia: +$139 billion
https://www.maurizioblondet.it/la-bce-cessera-il-quantitative-easing-ma-davvero/

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