L’appuntamento con le croci economiche dell’autunno

Scandali a costo zero e alto tasso di distrazione di massa. Lo capite ora che vi prendono per il culo?


…“Interpellato in Senato, ha poi escluso che si tratti di un’iniziativa su base etnica, parlando di questione semantica. E, sulla questione censimento dei campi rom frena: “Non è una priorità, le priorità che abbiamo sono altre, la sicurezza, l’immigrazione, il terrorismo e la lotta alla mafia”, ha precisato, affermando che i censimenti si faranno “in accordo con i Comuni”. Ciò che avete appena letto è il resoconto stringatissimo della retromarcia di Matteo Salvini sul tema che da ieri sera ha monopolizzato l’attenzione del Paese e, dal numero e dal tenore dei commenti all’articolo in merito del dottor Blondet, anche di questo blog. Ne sono felice, perché mollare adesso sul tema migranti, quando paiono aprirsi varchi quantomeno di mediazione in sede europea, sarebbe un errore fatale.


Tutto il resto, scusate ma sono solo cazzate. Ma davvero pensavate che vi dessero il reddito di cittadinanza? O la flat tax? O addirittura l’uscita dall’euro e il ritorno alla sovranità monetaria? Ma non vedete che passano da uno scandalo all’altro, tutti a costo zero però, tenendo così alta l’aspettativa verso il governo e, soprattutto, gettando una bella dose di cortina fumogena sulle reali priorità, quelle che hanno promesso sapendo in partenza di non poter mantenere – perché costano e di soldi non ce ne sono – e che si avvicinano a grandi passi al redde rationem con l’arrivo dell’autunno, il quale quest’anno porterà con sé, oltre alla poesia delle foglie che cadono e al profumo delle caldarroste, anche 17 miliardi e rotti da trovare pronta cassa per disinnescare le clausole di salvaguardia ed evitare l’aumento dell’IVA al 1 gennaio 2019, oltre a mettere insieme la manovra correttiva richiesta da Bruxelles.

Poi, c’è il DEF. Sulla questione migranti, anche solo a livello di imposizione del tema a livello europeo (sfruttando abilmente anche l’ipocrisia di Macron e lo scontro epocale Merkel-Seehofer sul tema), ho detto e ripeto che Matteo Salvini ha fatto un capolavoro politico. Ora, però, arriva la resa dei conti. Perché guardate un po’ quale altra puttanata si sono inventati adesso per generare un po’ di sana bile nell’elettorato, facendo ribollire istinti alla Robespierre? Eccola,

fresca fresca di parto. Ora, che la RAI sia uno stipendificio di raccomandati, lo si sa da quando esiste. Ero poco più di un bambino, quando mio padre mi spiegò la lottizzazione dei tre tg (TG1 alla DC, TG2 ai Socialisti, TG3 al PCI) e il fatto che a Viale Mazzini si seguiva la regola di uno bravo assunto ogni tre raccomandati, perché alla fine il telegiornale bisognava pur mandarlo in onda. Tralascio spettacoli di varietà, Festival vari e altre fiere della raccomandazione e del pompino ben fatto a quello giusto che apre più porte delle chiavi di San Pietro. Non siamo ragazzini, si sa. Mi chiedo però: davvero, dopo aver sfracassato i coglioni al globo terracqueo con reddito di cittadinanza e flat tax, ora dobbiamo sorbirci cazzate del genere? Al netto della moralità, la quale anche per le forze di governo avrà una sua prima prova del nove con l’inchiesta sul nuovo stadio della Roma, quanto farebbe risparmiare alle casse dello Stato un’operazione trasparenza in RAI?

Una beata minchia, l’argent de poche della demagogia, al pari dei vitalizi: abbiamo 2.300 miliardi di euro di debito pubblico, SVEGLIA!!!! Che cazzo ce ne facciamo di 300 licenziamenti e qualche decina di milioni di euro risparmiati? Fossero anche qualche centinaio, ci paghiamo gli interessi per una settimana. Oltretutto, adesso che c’è ancora il QE, dopo gennaio serviranno per onorare il debito di tre giorni, avanti di questo passo. E poi, come cazzo li scovi i raccomandati, come rompi certi vincoli di omertà interna che significano preservare posto di lavoro e pensione nel pubblico? Cosa fai, interrogatori tipo Stasi? Sedute spiritiche col piattino come Romano Prodi per trovare il covo BR dove tenevano Aldo Moro? Ma per favore, siamo seri. Perché la situazione economica del Paese lo è. Tremendamente.
E non lo dico io che sono contemporaneamente bossiano, del PD, di CasaPound e berlusconiano di ferro, lo dice questo sondaggio
ee “Il fatto quotidiano”, giornale non certo tacciabile di odio preconcetto verso questo governo, Cinque Stelle in testa. Ora, a me non frega un cazzo di stare a perdere tempo a commentare la sceneggiata di Enrico Mentana con le leggi razziali, tanto più che dopo la figura di merda rimediata con il forno crematorio di Assad che ricordava i camini fumanti di Auschwitz, fossi in lui cambierei genere. O il fatto che a censire i rom ci avesse pensato l’ex sindaco rossissimo della mia Milano, quel Giuliano Pisapia la cui carriera politica ha fatto scuola sotto la voce “fallimento” o che in Emilia-Romagna, regione a guida PD, lo abbiano fatto davvero, più volte, senza che Mentana si tramutasse nello Schindler dei poveri in diretta tv. Sono puttanate. Le cose serie, quelle che ai tg non avete sentito e nemmeno al notiziario della radio tornando a casa stanchi in macchina dal lavoro o che non leggerete sul giornale domani, sono queste:
La maggioranza chiede maggiore flessibilità. Ma Tria frena: “Bisogna prevenire ogni aggravio per le finanze” http://dlvr.it/QXpVHx 


perché l’appuntamento con le croci economiche dell’autunno è già qui. Stamattina il ministro dell’Economia, Giovanni Cria, ha parlato chiaro, mentre Camera e Senato approvavano la risoluzione di M5S e Lega al DEF per l’anno in corso: “Il consolidamento di bilancio è imprescindibile, non bisogna mettere a repentaglio il calo del debito”. Sembra di sentir parla Padoan. Anzi, Moscovici. Quasi Katainen. E dove cazzo li trovano i soldi per reddito di cittadinanza e flat tax, li grattano dai muri? Non a caso, quest’ultima continua a vivere sette, otto vite parallele, fra date di entrata in vigore come porte girevoli e aliquote che magicamente appaiono e scompaiono, così come le categorie che saranno interessate. Per la prima, invece, ecco qui:

ora, cosa io pensi del povero Maurizio Martina è noto ma due cose mi fanno pensare. Primo, con il clima da guerra civile in atto, se avesse detto una balla, lo avrebbero sommerso di smentite. Nemmeno una parola. Secondo, se proprio “Il fatto quotidiano” lo va a intervistare e rilancia la questione, un motivo ci sarà. E come lo colmi quel gap fra Nord e Sud, a chi offri priorità al netto di soldi che non ci sono per tutti? Al reddito di cittadinanza o alla flat tax, il primo provvedimento con impronta dichiaratamente meridionalistica e il secondo settentrionale, il primo per disoccupati e il secondo per PMI e partite IVA in prima istanza (almeno questa pare l’ultima versione), ovvero due corpi sociali non solo differenti ma, per molti versi, antitetici?
Faithless – Mass Destruction (Official Video)
Quante altre stronzate a effetto ci rifilerà questo governo prima di ammettere che tutto non si può fare e che, anzi, se Mario Draghi davvero spegnerà la stamperia, saranno cazzi amari e non ci sarà né il reddito di cittadinanza, né la flat tax ma lacrime e sangue, come con i governi PD o tecnici o a guida centrodestra berlusconiano? Sia benvenuto il cambiamento se questo è il perseguimento della linea del rigore e della schiena dritta in fatto di politica migratoria ma questo Paese sta per esplodere principalmente per ragioni economiche, non ultimi gli squilibri interni che vedono Nord e Sud ormai tenuti insieme con il nastro adesivo della flessibilità europea e della BCE.

Le stesse istituzioni europee che, a parole e ancora in sede di trattativa per la formazione del governo, si volevano mandare a fare in culo, addirittura facendo un pensierino anche all’uscita dall’euro, il famoso “piano B” del professor Savona. Com’è che adesso il buon premier Conte, a meno che non smentisca, avrebbe chiesto alla Merkel sostegno finanziario europee per coprire i costi di almeno una promessa elettorale, quella dei 5 Stelle? Forse perché il sondaggio di ieri sera del Tg di Mentana ha confermato ciò che solo i ciechi non vogliono vedere, ovvero che la Lega sta cannibalizzando non solo il centrodestra azzurro ma anche parte dell’elettorato a Cinque Stelle, essendo pur frazionalmente diventato il primo partito con il 29,2% contro il 29% dei grillini?

Quanti scandali ad alto tasso di distrazione di massa devono ancora andare in onda prima di cominciare a chiedere conto di come stanno davvero le cose? Davvero credete ancora alla favola bella del cambiamento e, soprattutto, dei due alleati (anzi, contraenti) che vanno d’amore e d’accordo, seguendo all’unisono un’unica agenda politica? Se è così, continuate pure ad accapigliarvi sulla questione dei rom, sbaglierò io come al solito. Ma ricordatevi che si tratta dell’ennesima questione che in meno di 24 ore è passata da linea del Piave a non prioritaria. Alla prossima puttanata: tranquilli, sono certo che non mancherà molto. Temo.
Di Mauro Bottarelli , il 64 Comment
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