Ce la faranno?

La Germania tenta il colpo grosso: commissariare l’Italia entro il 2017 – Marco Zanni

Dall’europarlamento di Bruxelles, Marco Zanni denuncia una grave minaccia di cui nessuno ha ancora parlato: il tentativo di commissariamento di Roma entro il 2017 da parte della Germania, nascosto in un emendamento all’articolo 507 del Regolamento sui requisiti patrimoniali delle banche.
È necessario diffondere il più possibile questa nuova minaccia, ancora una volta nascosta nelle pieghe di una incomprensibile burocrazia nata specificamente per mascherare ai cittadini le tecniche di controllo delle democrazie del sud Europa.

Marco Zanni, europarlamentare, in collegamento da Bruxelles. Buongiorno Zanni!
Ciao Claudio e ciao a tutti i tuoi lettori, qui dal cuore dell’eurocrazia.
Non so se è veramente un buongiornom perché tu denunci l’ennesimo tentativo di commissariare l’Italia ad opera della Germania, questa volta sfruttando le debolezze del settore bancario. Vuoi spiegarci meglio cosa intendi?
Di fatto è un tentativo che denunciammo già dal 2014, da quando ho iniziato ad occuparmi di regolazione bancaria a livello europeo e di tutto quel pacchetto regolamentare che noi in Italia – purtroppo a nostro discapito – abbiamo imparato a conoscere bene e che cade sotto il nome di “Unione Bancaria” o “Banking Union”.
Cos’è l’Unione Bancaria?
È un insieme di regole per le banche dell’eurozona, che si basa principalmente su tre pilastri. Il primo pilastro è quello della super-visione unica delle grandi banche all’interno dell’eurozona, con l’istituzione del “Single Supervisory Mechanism”, cioè quel braccio della BCE che deve supervisionare la corretta applicazione delle regole e la corretta patrimonializzazione delle banche. Il secondo pilastro, quello che abbiamo ahimè imparato a conoscere meglio, è quello del “Meccanismo di Risoluzione Unico”, di cui fa parte la famosa regola del Bail-in. Dalle parti di Arezzo, di Ferrara, di Chieti…
… ne sanno qualcosa…
… lo sanno bene! Il terzo pilastro – che non è ancora stato istituito – è quello di un’assicurazione comune sui depositi di tutte le banche che cadono sotto questo cappello.
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Cosa sta accadendo dal 2014, da quando questo sistema sta entrando in vigore? Che queste regole sono state plasmate per distruggere il sistema bancario italiano e spingere il nostro Paese a dover richiedere aiuto a istituzioni europee che – purtroppo – abbiamo imparato a conoscere bene. Da una parte la Banca Centrale Europea, attraverso l’OMT, Outright Monetary Transactions, che è la traduzione pratica di quel “whatever it takes” detto fin dal 2012 da Mario Draghi, cioè il fatto che la BCE farà di tutto per salvare l’Euro. Dall’altra parte una richiesta di aiuto al “MES”, il “Meccanismo Europeo di Stabilità” che tu – già in tempi non sospetti – denunciasti per la sua struttura criminale e che oggi diventa una possibilità concreta per “mettere in sicurezza” il sistema bancario.
Ecco, quest’attacco all’Italia è partito attraverso questo insieme di regole che si chiama “Unione Bancaria” e poche settimane fa è stato fatto un passettino in avanti per affossare ancora di più il sistema bancario italiano, per attaccare i Titoli del debito pubblico italiano e costringere inevitabilmente il Governo italiano a intraprendere due strade, che portano entrambe inevitabilmente al commissariamento da parte della Troika. L’attacco, la speculazione sul debito pubblico e quindi la richiesta di “OMT”, con conseguente arrivo della Troika, oppure il collasso inevitabile del sistema bancario italiano con la richiesta di ricapitalizzazione del sistema tramite il “Meccanismo Europeo di Stabilità” (MES), quindi le condizionalità annesse e quindi l’arrivo della Troika.
Questo è quello che sta succedendo oggi all’interno delle istituzioni europee, nel più totale silenzio dei nostri media che di questo non parlano, preferiscono – come ho visto oggi sui giornali – disquisire di una fasulla diatriba tra Roma e Bruxelles sullo 0,2% del PIL, su questa manovra correttiva da 3/4 miliardi di Euro. Qui parliamo invece sono in gioco decine di miliardi di Euro.
Andiamo con ordine. Esiste un regolamento, quello sui requisiti patrimoniali delle banche. Si chiama “CRR”. Adesso hanno fatto una proposta di emendamento all’articolo 507.  Spiegaci che cos’è questo articolo e che tipo di modifica intendono fare.
Nota:
 Il resto della trasacrizione, ad opera di Maria Grande, sarà disponibile a breve. Nel frattempo, potete guardare il video.


http://www.byoblu.com/post/2017/02/02/la-germania-tenta-il-colpo-grosso-commissariare-litalia-entro-il-2017-marco-zanni.aspx

La Merkel: "Il futuro dell'Europa è a due velocità"

La Merkel ipotizza un'Europa "a diverse velocità". E spiega: "Non i Paesi dovranno partecipare alle tappe dell'integrazione". Il progetto potrebbe diventare realtà al vertice di Roma del 25 marzo

Dividere l'Unione europea. Il progetto è nell'aria. E, secondo Angela Merkel, i leader europei potrebbero impegnarsi su un'Europa "a differenti velocità" già quando si incontreranno a Roma il prossimo 25 marzo per le celebrazioni del 60° anniversario del Trattato di Roma.
 
 "Non tutti - ha annunciato la cancelliera tedesca - debbano partecipare di volta in volta a tutte le tappe dell'integrazione".
Alle celebrazioni del 60° anniversario del Trattato di Roma, i 27 Paesi dell'Unione europea dovranno tracciare una tabella di marcia per il dopo Brexit. "Abbiamo imparato dalla storia degli ultimi anni - ha detto la Merkel al termine del vertice a Malta - che ci potrebbe essere un'Europa a differenti velocità e che non tutti parteciperanno ai vari passi dell'integrazione europea". La cancelliera tedesca è convinta che questa nuova Europa "potrebbe essere inclusa nella dichiarazione" finale del vertice. A Roma i Paesi membri dovranno, infatti, tracciare un piano per i prossimi dieci anni. Un piano capace di tener conto della crisi dell'Eurozona, dell'uscita del Regno Unito dalla Ue, del massiccio afflusso di immigrati, del conflitto ucraino e delle nuove sfide che vengono dall'amministrazione guidata da Donald Trump.




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