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La lotta di classe è tornata?

Facendo fuori le Élites

EUBlackHole
Dato quello che sta accadendo in questi giorni con la restaurazione della UE, è difficile non scrivere qualcosa a riguardo, perciò non cercherò nemmeno di resistere alla tentazione. I mercati azionari stanno andando in crash, le banche sono sull’orlo del fallimento, il prezzo dell’oro sta salendo, e la City di Londra e i tipi della finanza a Wall Street stanno correndo avanti e indietro con le teste in fiamme. Ma oltre queste superficialità finanziarie, quello che sta realmente accadendo è che la lotta di classe è tornata e vendicatrice, per ora nel Regno Unito con il referendum sulla Brexit, ma molto probabilmente si diffonderà.

In quel referendum, le generazioni più anziane, che sanno a quale classe appartengono, hanno votato per mandare via i loro malefici padroni da Bruxelles e da Londra, mentre quelle più giovani, col lavaggio del cervello della propaganda UE, non l’hanno fatto. Alcuni “esperti” hanno ritenuto ci sia stato una sorta di divisione generazionale, ma credo che le vecchie generazioni abbiano fatto una cosa intelligente, e che sia adeguatamente spiegato dal fatto che loro sono più intelligenti. Vedete, gli sciocchi tendono a morire giovani, e il solo atto di sopravvivere è un segno di intelligenza. Ma questo è solo un punto di vista meno importante della questione.
Il punto principale è che c’è davvero bisogno che le Élites maligne vengano eliminate, sia in Europa che negli Stati Uniti. Presentano svariati problemi, che mi piacerebbe elencare brevemente:
• Tendono ad essere neoliberisti, ed a sposare tutte le idee difettose che derivano da quella idea sbagliata. È facile vederne i risultati: pensionati derubati, giovani privati di impieghi importanti; ricchezza grandiosa per una piccola élite e austerità per tutti gli altri; sempre di più per la Germania, sempre meno per gli altri. Uno schema finanziario che è fondamentalmente uno schema Ponzi, scoppierà garantito, e potrebbe scoppiare proprio ora mentre sto scrivendo questo articolo.
•Tendono ad essere sotto l’influenza dei neoconservatori di Washington, e li seguono a destra e a manca nei loro disastri. Ancora una volta è facile vederne i risultati: una lista di paesi distrutti (Afghanistan, Iraq, Libia, Yemen, Siria, l’Ucraina), una marea di migranti che escono da questi paesi e arrivano in Europa in quella che è la più grande crisi di rifugiati dalla Seconda Guerra Mondiale, estremamente pericolosa, e una del tutto inutile provocazione contro la Russia.
• Sposano l’ideologia che cerca di cancellare tutte le distinzioni etniche e culturali e che forza una ripugnante political correctness su tutti eccetto che i Musulmani (che sono, curiosamente, considerati esclusi). Avendo eliminato le libertà umane più importanti (inclusa, più significativamente la libertà di stampa, che in Europa è prigioniera di interessi corporativi), le due libertà rimanenti che sono propugnate in Europa sono la libertà di vagare alla deriva per il continente, e la libertà di impegnarsi in qualsiasi perversione sessuale si voglia, incluse bestialità e pedofilia.
• Ma il problema più grande di queste élites transatlantiche è questa: non possono essere licenziate. Più sbagliano, più diventano radicate. Ovviamente, questo non ha nulla a che fare con educazione, o meriti, o popolarità; è semplicemente una questione di classe. Le Élites si considerano Übermenschen, di molto superiori ai semplici mortali. La democrazia per loro è un giochetto. La maggior parte del tempo sono stati in grado di manipolare la politica a loro vantaggio. E quando non funziona, il “popolino” viene fatto votare più e più volte fino a quando non “lo fa bene”. Ma questa correzione politica sta ora venendo a mancare, su entrambi i lati dell’Atlantico, in quanto sembrerebbe che il “popolino” ne abbia finalmente avuto abbastanza.
La reazione automatica a cui fanno ricorso è iniziare ad insultare il “popolino” nel tentativo di intimorirli fino alla sottomissione. Se non vogliono vedere il loro paese invaso da migranti illegali (da notare come aver avuto il tuo paese distrutto dalla NATO non ti qualifichi meritevole di asilo politico) allora viene ritenuta razzista e bigotto. Se non riescono a cogliere le sottigliezze della governance burocratica della UE (perché, sinceramente, chi vorrebbe perdere tempo su tutto quel nonsense?) allora è ignorante e si sta sbagliando. E, più importante, se ci dovesse essere un crac finanziario (che è stato inevitabile in alcuni casi; vedi lo “schema Ponzi” più su) è dovuto alle loro scelte sbagliate nei seggi.
Forse più rilevante di tutto, è che ogni sforzo viene fatto per equiparare il patriottismo con nazionalismo e fascismo. Ora, ciò merita una spiegazione, perché questi concetti sono ben distinti:
• Il patriottismo è l’amore di una persona per la sua terra nativa e la sua gente. È il naturale, biologico risultato dell’essere cresciuti in un certo posto e in mezzo ad un certo tipo di persone, anche loro cresciute lí, e che trasmettono un’eredità culturale e linguistica che tutti loro amano e apprezzano. Questo non implica che chi non fa parte di quella famiglia, vicinato o regione, sia in qualche modo inferiore, ma non ne fa parte, lo si ama di meno.
• Il nazionalismo è un prodotto artificiale generato usando l’educazione pubblica, ed è incentrato su certi simboli vuoti: una bandiera, un inno, alcuni pezzi di carta ingialliti, un paio di miti sulla creazione e così via. È sostenuto da alcuni rituali (parate, discorsi, sfoggio di medaglie) che costituiscono un culto civico. Lo scopo del nazionalismo è di sostenere lo stato-nazione. Dove il nazionalismo soddisfa i bisogni della propria patria e del popolo, il nazionalismo e il patriottismo si allineano; quando questo li distrugge, il nazionalismo diventa il nemico e i patrioti formano i movimenti partigiani, si sollevano e distruggono lo stato-nazione.
• Il fascismo è la perfetta fusione di stato-nazione e corporazioni, nel corso della quale la distinzione fra interessi pubblici e privati viene cancellata e le corporazioni arrivano a dettare la politica pubblica. Una quasi perfetta espressione di fascismo è l’insieme dei recenti accordi sul commercio transatlantico e transpacifico negoziato in segreto dall’amministrazione Obama, che al momento, con gran sollievo di tutti, sembra essere un buco nell’acqua.
Dovrebbe essere ovvio che il fascismo va sconfitto, e se dovessimo prendere una sola buona ragione per far fuori le élite transatlantiche sarebbe allora per combattere questa presa di potere corporativo. Ma non si ferma qui, perché sono in gioco anche il nazionalismo e il patriottismo. Il patriottismo è un valore umano naturale, fondamentale senza cui tutto quello che si potrebbe avere è una popolazione senza radici che si muove opportunisticamente. Il nazionalismo è un’innovazione relativamente recente (gli stati-nazione sono un’invenzione del diciassettesimo secolo) e di tipo pericoloso, ma nel caso di alcune delle nazioni-stato più antiche e di successo può fornire benefici significativi: una tradizione culturale ancorata ad una lingua e una letteratura nazionale, l’abilità di mantenere la pace e respingere le aggressioni. E poi c’è l’Unione Europea, con la sua bandiera che raffigura un costellazione di stelle che stanno chiaramente orbitando intorno a qualcosa – qualcosa che può essere solo un buco nero, visto che è invisibile. Gli Stati Uniti sono un’entità similmente artificiale, sintetica, di derivazione molto recente, con la sua bandiera chiaramente raffigurante una teglia di biscotti a forma di stella che non vengono più, sfortunatamente, dati da mangiare al “popolino”, perché le élite hanno deciso di voler tutti i biscotti per loro.
E per questo devono essere licenziati. Se questo deve essere fatto tramite il voto (all’opposto di, diciamo, un cannone) allora lo scopo del voto è di eleggere qualcuno che, per prima cosa e in via prioritaria, sia capace di mandare via queste élite . Gli inglesi sembrano averlo fatto; ora è il turno degli americani. Una domanda in qualche modo accurata che viene posta a volte (che segue le fasulle affermazioni su quanto Donald Trump sia un folle, un misogino, razzista, fascista, un cattivo uomo d’affari, di solito non molto gentile o qualsiasi altra cosa) è se è in grado di governare. Nella mia mente, questa domanda si riduce ad una più semplice: è in grado di mandare via delle persone? E la risposta è, Sì, quasi sicuramente è in grado di farlo. Infatti, “Sei licenziato!” è una delle espressioni che lo contraddistinguono. E ha proprio recentemente licenziato il suo manager personale che si occupava della campagna elettorale. Hilary Clinton, invece, dirige l’intera corte di persone che dovrebbero essere licenziate. Ed è il motivo per cui penso sia una buona occasione per il “popolino” di alzarsi e votare per qualcuno che farà proprio questo.

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Articolo di Dmitry Orlov pubblicato da ClubOrlov il 28 Giugno 2016
Traduzione in italiano a cura di Chiara per SakerItalia.it e ClubOrlov

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