One way?

UNICO MODO PER SALVARE L’ITALIA E’ NAZIONALIZZARE LE BANCHE DECOTTE E USCIRE DALL’EUROdi 

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L’ANALISI DI LUCA CAMPOLONGO / UNICO MODO PER SALVARE L’ITALIA E’ NAZIONALIZZARE LE BANCHE DECOTTE E USCIRE DALL’EURO

Le nubi sul sistema bancario italiano sono sempre più nere e cariche di tempesta. Il previsto ed auspicato sbarco in borsa della Popolare di Vicenza è naufragato indecorosamente, lasciando 120.000 piccoli azionisti nell’impossibilità di liberarsi della carta straccia che si ritrovano oggi ad avere in mano. Ricordiamo, infatti, che le azioni della BPVI che a fine 2015 “valevano” 60 euro, oggi sono a 0,10 centesimi. Praticamente, chi ha investito in Popolare di Vicenza, oggi, per acquistare un caffè dovrebbe vendere 10 azioni!

Questo è accaduto nonostante il fondo Atlante sia intervenuto sottoscrivendo l’aumento di capitale della banca vicentina e detenendo al momento il 99,33% delle quote.
Già, il “famoso” fondo Atlante, quello che dovrebbe salvare il sistema bancario italiano con una dotazione di ben 4,2 miliardi di euro a fronte di 360 (trecentosessanta!) miliardi di euro di crediti marci.
Non sorprende che, fino ad ora, gli investitori stranieri si siano ben guardati dall’entrare nel capitale del fondo, lasciando la patata bollente nelle mani degli italiani e per la precisione:
 Intesa San Paolo
 Unicredit
 UBI
 Banca Popolare dell’Emilia Romagna
 Banca Popolare di Milano
 Credito Valtellinese
 Banca Mediolanum
 Monte dei Paschi
 Popolare di Sondrio
 Popolare di Bari
 Banco Popolare
 Cattolica Assicurazioni
 Carige
Avete notato che tra i sottoscrittori del fondo salvabanche ci sono parecchi istituti di credito in stato comatoso? Compreso il grande malato per eccellenza: Unicredit, per il quale Moody’s lancia allarme rosso. Infatti se la sua partecipazione in Atlante fosse scorporata (come dovrebbe) dal suo patrimonio di vigilanza, il suo indice CET 1 scenderebbe da uno striminzito 10,73% a meno del 10, costringendo l’istituto di credito ad un aumento di capitale per tornare a rispettare i parametri regolamentari!
Cosa significa questo? Semplice: il sistema bancario italiano, al pari di molti altri, è marcio, cotto, putrefatto.
Probabilmente quello tedesco sta messo pure peggio, visto le perdite di Deutsche Bank e Commerz, oltre all’accusa di favorire il riciclaggio di denaro sporco (compreso quello legato al terrorismo) mosso dalle autorità inglesi alla prima, tuttavia questo non deve essere di consolazione per nessuno.
Certo, i tedeschi non possono permettersi di fare la morale a nessuno, perché se c’è qualcuno di moralmente ripugnante sono proprio loro ed il loro sistema bancario, considerato il più opaco a livello mondiale, ma questo non significa che non si debba puntare il dito sulla gestione spregiudicata dei nostri istituti di credito attuata negli ultimi anni dal loro management.
Cosa ci possiamo dunque aspettare per il futuro prossimo venturo? Lacrime e sangue per i risparmiatori italiani, che con molta probabilità vedranno pesantemente intaccati i propri sudati risparmi, magari sotto l’attacco della speculazione e delle manovre politiche tessute tra Berlino e Bruxelles, perché, questo è bene che lo sappiate, la Germania farà di tutto per spolpare i cittadini italiani, come fatto con i greci, per nascondere la voragine puzzolente rappresentata dalle sue banche, considerate “patrimonio nazionale” e quindi intoccabili.
Possibili contromisure? Sicuramente tenersi il più liquidi possibile e lontani dalle banche. Traduzione: tenere i contanti in una cassetta di sicurezza non è una decisione saggia.
Certo, avessimo un governo serio e non la macchietta degna più della commedia dell’arte che di una nazione evoluta, avremmo già assistito alla nazionalizzazione delle banche in crisi, all’arresto e relativo processo dei rispettivi manager ed un cortese saluto alla ue ed all’euro. Ma questo è appunto lavoro per statisti, non per guitti.
Luca Campolongo
Fonti

https://sadefenza.wordpress.com/2016/05/05/unico-modo-per-salvare-litalia-e-nazionalizzare-le-banche-decotte-e-uscire-dalleuro/

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