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EX CONSIGLIERE DI DELORS

Pascal Lamy, uno dei padri dell'Unione europea: "Ecco perché l'euro ha fallito"



Pascal Lamy, uno dei padri dell'Unione europea: "Ecco perché l'euro ha fallito"




















L'euro? E' fallito quando ci hanno messo le mani Parigi e Berlino. A sostenerlo è Pascal Lamy, nome forse non molto noto ai più ma, come spesso accade in Europa, uomo-chiave nella costruzione dell'Unione europea per come la conosciamo oggi. Intervistato dal Fatto quotidiano, l'ex direttore generale dell'Organizzazione mondiale per il commercio (tra 2005 e 2013) ha svelato alcuni dei momenti cruciali nella formazione della moneta unica.
Lamy, infatti, è stato consigliere politico di uno dei padri dell'Unione, Jacques Delors, francese come lui e presidente della Commissione Ue tra 1984 e 1995. In seguito, Lamy è stato anche commissario europeo al Commercio con Romano Prodi presidente, tra 1999 e 2004. In altre parole, l'uomo giusto nei posti giusti per spiegare cos'è andato storto.

L'errore fatale - Secondo Lamy, oggi l'Eurozona attraversa una crisi politico-economica, prima ancora che monetaria. "Quando con Delors abbiamo creato l'euro - ricorda al Fatto -, era prevista la presenza di due gambe: quella dell'integrazione monetaria e quella dell'integrazione economica. Eppure all'epoca, i governi nazionali hanno accettato la gamba monetaria, ma non quella economica, con gli elementi di solidarietà che essa comportava".

Colpa di Chirac e Schröder - Il momento di svolta (negativa) è arrivato "quando Jacques Chirac e Gerhard Schröder (rispettivamente presidente francese e cancelliere tedesco, ndr) hanno deciso il patto di stabilità, hanno accentuato i disequilibri tra l'unione monetaria e quella economica". Tuttavia, Lamy fa anche autocritica: "Delors era convinto che si sarebbe arrivati in breve tempo alla solidarietà politica. Noi ideatori dell'euro abbiamo sovrastimato la complessità dell'alchimia che porta a diventare cittadini europei. Il consumatore europeo però non è diventato cittadino. Abbiamo avuto troppa fiducia nell'economia senza essere pienamente consapevoli dell'antropologia". Con queste premesse, il futuro dell'Eurozona è nero: "Dobbiamo andare verso una maggiore integrazione: programmi che avvicinano le economie, con sviluppo e crescita. Bisogna solo convincere i nostri amici tedeschi: non c'è contrasto tra solidarietà e la disciplina".

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