«L’Italia può farcela»?

Bagnai

Perché l’euro va smantellato

Siamo di fronte al paradosso di una sinistra che ormai da trenta, quarant'anni è schierata a difesa dei grandi interessi internazionali. Dire questo non significa essere autarchici, ma riconoscere che gli squilibri attuali sono dovuti ad un modo sbagliato di gestire la globalizzazione.
DI ALBERTO BAGNAI - 13 FEBBRAIO 2015
Si definisce un economista di sinistra Alberto Bagnai. Docente universitario, autore, tra l’altro, di un saggio dal titolo luminoso, «L’Italia può farcela», è molto critico verso l’attuale assetto dell’Ue. Ed è questo che lo convince nei 10 punti del programma economico di Salvini, «l’unico che affronta in modo chiaro quello che ritengo uno snodo essenziale della crisi economica, cioè la nostra posizione in Europa».
In che modo?
«Tocca molto lucidamente quella che io stesso ho definito la condizione necessaria ma non sufficiente, cioè ripristino di una flessibilità valutaria all’interno dell’Europa».
Significa uscita dall’Euro?
«Significa smantellamento dell’Euro. Concordato con gli altri partner europei, possibilmente con l’abbandono dell’area valutaria da parte dei Paesi del Nord. Sembra strano, ma non lo è, perché ad esempio in Germania sta crescendo il consenso politico attorno al superamento dell’Euro. L’importante è avere una serie di piani di uscita credibili . Non si può andare in Europa a chiedere semplicemente un atteggiamento meno rigido, questo Salvini l’ha capito».
Altro punto fondamentale, il credito. Salvini critica la riforma proposta dal governo del sistema delle Banche popolari.
«Siamo di fronte al paradosso di una sinistra che ormai da trenta, quarant’anni è schierata a difesa dei grandi interessi internazionali. Dire questo non significa essere autarchici, ma riconoscere che gli squilibri attuali sono dovuti ad un modo sbagliato di gestire la globalizzazione. Un governo che si schiera contro la finanza operante sul territorio, esponendola a scalate di gruppi internazionali, è un governo che vede nella globalizzazione più sfrenata un valore assoluto anziché qualcosa che va tenuto sotto controlló.
Gli italiani, oltre alla mancanza di credito, lamentano l’eccessivo carico fiscale. Qual è il cambiamento più urgente nel nostro sistema di prelievo?
«Riportare la tassazione dal patrimonio al reddito. Finora ci si è gettati sui risparmi degli italiani, nel momento in cui il sistema economico malgestito aveva distrutto i loro redditi. In Italia c’è un accanimento fiscale, derivante da un sistema di gestione della politica che favorisce i grandissimi e impoverisce i poverissimi. La classe media sostiene il costo per tutti, e questo è un sistema che socialmente non regge».
Se ne esce con la flat tax?
«A dire il vero, questo è il punto su cui ho le maggiori perplessità. Dubito che la sua applicazione possa coincidere con un recupero dell’evasione fiscale. Tuttavia, riconosco a Salvini la bontà delle premesse con cui avanza questa proposta, cioè la necessità di porre fine all’accanimento fiscale e di arrivare ad una semplificazione amministrativa».
Fonte:
Il Tempo

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