"Solo i popoli possono salvare l'Europa".


M. Armstrong sul referendum lanciato dal M5S

"L'euro deve finire o vedremo la guerra civile in Europa. L'Italia potrebbe essere la chiave storica dove tutto ebbe inizio"

Come disse una volta Giulio Cesare una volta: il dado è tratto. Disse anche Veni Vidi Vici. L'intera idea dell'euro è un totale disastro, è una dittatura che Bruxelles ha costruito attraverso una infrastruttura politica che promuoverà la guerra civile in Europa – non pace ed armonia. Ora, scrive lo storico americano Martin Armstrong sul suo blog, il principale partito italiano si è fatto portatore della volontà del popolo – non certo un compito facile nell'Europa di oggi – chiedendo un referendum sull'euro che ponga fine alla depressione economica e salvi la democrazia. Vi ricordate la Spagna? La Grecia? Forse spetterà agli italiani risolvere l'incubo.

Vi ricordate quando l'Economist lo aveva definito un clown? Bene, prosegue Armstrong, oggi è il rappresentante della lotta per la democrazia e potrebbe essere l'ultimo a ridere alla fine. Beppe Grillo è un comico italiano, attore, blogger e un attivista politico. E' entrato nella scena politica italiana nel 2009 come fondatore del Movimento Cinque Stelle. Recentemente ha lanciato una petizione per portare l'Italia fuori dall'unione monetaria e per restaurare la sovranità economica. Ha dichiarato: “Dobbiamo lasciare l'euro il prima possibile”. E' un uomo, sostiene lo storico americano, che dice la verità: è stata la Commissione europea che ha ideato un colpo di stato segreto contro l'Italia per scippare al popolo il loro diritto di voto, decidendo di rimuovere Berlusconi nel momento in cui aveva paventato l'idea di uscire dall'euro. Solo l'Italia può salvare l'Europa, afferma Armstrong. Dopo tutto, è stato in Italia, nel 509 A.C., che il Re è stato esautorato ed è stata fondata la prima forma di Repubblica che ha ispirato la nascita della democrazia in Grecia. 
Qualcuno deve rompere l'euro per sopravvivere o vedremo la guerra civile in Europa. L'Italia potrebbe essere la chiave storica dove tutto ebbe inizio. La storia si ripete sempre: sarà l'Italia a porre fine alla dittatura di Bruxelles? Bruxelles potrebbe non avere una presa sul resto d'Europa per molto con i spread periferici che stanno aumentando e con la scritta sul muro che si inizia a vedere. La Commissione europea può invitare a Bruxelles solo politici di carriera perché sanno come manipolare e sopravvivere, ma, conclude Armstrong, non può tenere insieme l'Europa per semplice decreto.

"Il M5S lancia la sua battaglia contro l'euro per uscire dalla depressione economica e proteggere la democrazia". A. Evans-Pritchard

Il Movimento Cinque Stelle in Italia ha lanciato la sua battaglia per l'uscita dall'euro per risollevare il paese dalla depressione economica e proteggere la democrazia italiana. Si tratta di una svolta storica per un paese appassionatamente filo-europeo per 60 anni. Lo scrive sul Telegraph Ambrose Evans-Pritchard che riporta le parole pronunciate da Beppe Grillo sul palco del Circo Massimo. "Dobbiamo lasciare l'euro il più presto possibile. Raccoglieremo mezzo milione di firme in sei mesi - un milione di firme - e porteremo la questione dentro il Parlamento, e questa volta grazie ai nostri 150 deputati, dovranno parlare con noi.".
 
Gianroberto Casaleggio, prosegue il Columnist del Telegraph, ha dichiarato che il Movimento aveva esposto le sue richieste minime a maggio in occasione delle elezioni europee, chiedendo gli eurobond e l'abolizione del Fiscal Compact, una camicia di forza che costringerà l'Italia a decenni di spirale debito-deflazione. "Cinque mesi sono passati e non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Ci hanno completamente ignorato".
 
Qualsiasi referendum non sarebbe vincolante, ma il Movimento può essere in grado di far passare una "legge di iniziativa popolare" se coloro che si sono dichiarati conto l'euro nel Parlamento italiano rispettino tale scelta in sede di votazione. Gli italiani, prosegue A. Evans-Pritchard, hanno perso ogni fiducia verso l'Europa dopo una caduta del 9% del PIL nel corso degli ultimi cinque anni e mezzo, e un calo del 24% della produzione industriale. La maggior parte degli elettori pensano che sia stato un errore aderire all'euro, ma sono diffidenti verso il recesso, temendo che un ritorno alla lira possa portare ad una crisi paralizzante. Tuttavia, Datamedia Ricerche in un sondaggio di marzo rilevava come il 59% degli intervistati avrebbe visto un ritorno alla lira come una buona idea.
 
Il PIL italiano è sceso ai livelli di quattordici anni fa, un'inversione catastrofica mai vista in nessun altra economia avanzata in tempi moderni. Non accadde neanche negli anni '30. L'Italia ha perso il 40% di competitività del lavoro contro la Germania a partire dalla metà degli anni 1990, ed è ora intrappolato all'interno di un'unione monetaria con uno scambio sopravvalutato. Il paese non può tagliare i salari con una svalutazione interna, perché questa causerebbe il caos per la dinamica del debito.
 
Il Movimento Cinque Stelle, prosegue Evans-Pritchard, è stato il primo partito alle scorse elezioni nazionali con un programma di sinistra, un'agenda verde, e con attacchi profondi alle élite radicate nel paese. Il partito vede la sua critica all'unione monetaria europea come una difesa della sovranità italiana contro i funzionari non eletti della UE, un'organizzazione pensata per calpestare la democrazia italiana. "Io non cedo la mia sovranità a nessuno. Mio nonno ha combattuto con i partigiani per tre anni. Se volete la mia sovranità, dovete venire a prenderla, non sventolando qualche lettera della BCE. Dovete venire ben armati, come hanno provato a fare una volta ", ha dichiarato sul palco Casaleggio.
 
Il partito è poi furioso contro la Banca centrale europea, accusata di rovesciare il premier Silvio Berlusconi nel 2011 ed esigente nell'imporre riforme in Italia. "Mario Draghi non è un membro del governo e non so con quale autorità esige queste riforme", ha detto Casaleggio. 
 
Il Movimento Cinque Stelle è stato offuscato quest'anno dal notevole successo alle elezioni europee di Matteo Renzi, ma il partito non è svanito. E 'arrivato secondo con il 21.5% dei voti e i suoi 17 deputati siedono con l'UKIP a Strasburgo. Renzi oggi deve affrontare una recessione triple-dip che è arrivata come uno shock profondo, dopo la sconvolgente ipotesi paventata da lui e da altri che la crisi fosse ormai finita e che la zona euro fosse sul punto di un nuovo ciclo di ripresa autosufficiente. Il premier è costretto a nuovi tagli di austerità per soddisfare le norme europee sul deficit, rischiando un'ulteriore contrazione economica, e perpetuando lo stesso circolo vizioso che ha colpito i suoi predecessori. Tale scenario, conclude il Columnist, sarà di supporto alle battaglie del Movimento Cinque Stelle.

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