"bolle e bombe nucleari monetarie"...

La parola alle Banche: "bolle e bombe nucleari monetarie"...

A quanto pare anche due soggettidi un certo calibro hanno gettato la maschera. Nei giorni addietro, in rapida sequenza tanto da far sembrare il tutto quasi una messa in scena (a favore di cosa lo vedremo), Deutsche Bank e Mediobanca, rispettivamente, hanno pubblicato i risultati di ampi studi fatti dai loro sedicenti macro-esperti e offerto delle dichiarazioni per sentenziare una cosa di non poco conto: solo una bolla ci può salvare. E non solo.

Per la precisione, la prima Banca ha condotto uno studio sui rendimenti di alcune diverse classi di attivi sui mercati finanziari, e ha concluso che solo negli ultimi venti anni i mercati hanno soprattutto, o meglio innanzi tutto, creato e mantenuto in vita bolle economiche con un solo e unico scopo: ne avevano bisogno.
Letteralmente, Deutsche Bank rileva che “negli ultimi due decenni, l’economia mondiale ha navigato di bolla in bolla con eccessi che non hanno mai avuto la possibilità di attenuarsi. Risposte politiche aggressive hanno incoraggiato a produrre nuove bolle. E questo ha contribuito a fare del moderno sistema finanziario un tema di preoccupazione permanente.” 
Come dire: le bolle sono le condizioni necessarie - sottolineiamo il termine “necessarie” - per mantenere il sistema attuale di gestione della crisi. Come scrive giustamente Stefano Bassi sul suo sito e al quale fa eco un articolo pubblicato su Zero Hedge: “il problema è che questa bolla non può andare da nessuna parte, perché è nelle mani di governi e banche centrali, con regolatori che si assicurano che altri grandi acquirenti rimangano recettivi.
Secondo lo studio, malgrado la bolla perduri per assicurare la solvibilità dell’attuale sistema finanziario, lo scenario più ottimista sarebbe lo scoppio lento, attraverso rendimenti reali negativi per i portatori di obbligazioni. Lo scenario più pessimista sarebbe una futura ristrutturazione. 
Siccome i tassi di interesse tendono ad abbassarsi in gran parte del mondo, in parte per una debole crescita, e che l’indebitamento pubblico tende a svilupparsi, è poco probabile che i portatori di obbligazioni sovrane realizzino un profitto sul medio o lungo termine, a causa della possibilità dell’inflazione o di una ristrutturazione”. 
Ma “quello che nessuno dice, è che solo l’1% beneficia della bolla” – a scriverlo è il portale d’informazione Zero Hedge. “La ricchezza e i redditi di tutti gli altri otterranno progressivamente minori benefici”.
Per quanto riguarda invece Mediobanca, bastino le parole di Antonio Guglielmi su, questa volta, la situazione italiana: «È una catastrofe per le finanze del paese. Stiamo per arrivare a una ratio del debito del 145%». E ancora, in modo ancora più chiaro: «Chi conosce il numero massimo che il mercato tollererà? Il numero è già preoccupante, e il tempo ci dirà se questo gioco di poker di Draghi si rileverà un successo. Ci vorrebbe una bomba nucleare monetaria per cambiare la situazione. Se Draghi alla fine non farà nessun intervento di rilievo – e c’è molto scetticismo sui piani della Bce – l’Italia è morta».
Beninteso, il fatto che oggi siano Deutsche Bank e Mediobanca, seppure con toni differenti, a sostenere una cosa del genere, è solo uno dei tanti casi dove alla fine, da qualche maglia aperta o non controllata a dovere di una “istituzione” di questo tipo arrivano conferme su ciò che in altri luoghi si teorizzava e cercava di spiegare da anni.
Quello che invece può non essere immediato a prima vista, e che rappresenta il dato più importante da cogliere, è il ragionamento che ne discende, e ne consegue, se si porta il discorso fino in fondo. Del resto, non si può che portare fino in fondo un ragionamento anche solo partendo dai termini stessi usati da questi due colossi: il primo parla di “bolle necessarie”, il secondo della necessità di una “bomba nucelare economica”. Termini non proprio sobri e cauti, a quanto pare.
E dunque, tanto per iniziare, avevano (e hanno) ragione quei pochi che sostengono una cosa del genere da anni, se non decenni. E avevano (e hanno) torto tutti gli altri. Ma proprio tutti. Che a questo punto dovrebbero essere ridotti almeno al silenzio.
In secondo luogo, cosa ancora più importante, se è vero - come è vero - quello che oggi anche Deutsche Bank e Mediobanca affermano, ciò significa che tutto quanto fatto da allora a oggi dai vari governi, tutte le procedure, le sedicenti “riforme”, i sacrifici imposti e la macelleria sociale in ogni ordine e grado in ogni Paese, è servita unicamente a sostenere una truffa finanziaria. Il punto è che non siamo “noi” a dirlo, ma “loro”.
Dal che, una volta scoperto l’inganno e confessato dai soggetti stessi che a vario titolo hanno partecipato al crimine, dovrebbero scaturire alcune riflessioni. E soprattutto azioniper, nell’ordine: fermare immediatamente quanto si sta facendo; processare i colpevoli e condannarli; sequestrare i beni che hanno rastrellato e ridistribuirli a tutti quanti a vario titolo siano stati depredati. Cioè il restante 99%.
Una sacrosanta e giusta conclusione. E una utopia politica, naturalmente, se pensiamo che a tali atti dovrebbe portarci una classe dirigente, quella attuale almeno, che è al servizio delle Banche stesse e di altri attori della speculazione (lobby & finanza, per intenderci). Ma sopra ogni altra cosa si dovrebbe dichiarare, in modo unilaterale e irrevocabile, l’immediata sospensione di qualsiasi pagamento a qualsivoglia organizzazione o istituzione che a vario titolo può far destare anche solo il sospetto di appartenere a quella “banda degli onesti”.
Ad esempio: il nostro debito pubblico è inesigibile, perché a esigerlo sono dei truffatori. E dunque non lo si paga più. Punto. E così via dicendo.
Sono solo in apparenza “parole forti”, le nostre, e vani tentativi di sollecitare rivolte che ovviamente non si vedono all’orizzonte. Ma soprattutto, malgrado l’apparenza di una forma e di una sostanza, quelle che abbiamo usato, da tribuno della plebe (oggi si direbbe da populista) si tratta invece della cosa più evidente e logica - e minima - che si dovrebbe fare.
La prova del nove di quanto sosteniamo è semplicissima, un gioco da ragazzi. Se appare tanto strano (o stralunato) il principio di rifiutarsi di partecipare e anzi dichiarare guerra a questi truffatori mondiali, è certo che dovrebbe apparire molto più strano e “al di fuori della realtà” continuare a fare la parte dei derubati per tutta la vita. O no?
Come dire: il re è nudo, ha per giunta confessato i suoi crimini, ma noi ci ostiniamo a non volerlo tirare giù dal trono. La bolla e la truffa sono qui davanti a noi, ci rastrellano l’anima ogni secondo che passa, ma noi rimaniamo a guardarle, e a subirle, senza muovere un solo dito.
Valerio Lo Monaco

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