“Berlino minaccia l’economia globale”

Paul Krugman: 


ROMA – Berlino (e l’austerity) minacciano l’economia globale scrive Paul Krugman sul Sole 24 Ore di domenica (10 novembre) riprendendo il rapporto semestrale sulle politiche internazionali per l’economia e i tassi di cambio del Tesoro Usa.
“Dire quello che si pensa sulle politiche economichetedesche – scrive Krugman – non significa essere antitedeschi o antieuropei: chi cerca di eludere l’elemento centrale della discussione lanciando accuse di questo tipo di fatto sta ammettendo di non avere argomenti”.

Ecco una breve storia della crisi nell’Eurozona:
La creazione dell’euro è stata seguita dall’affioramento di squilibri colossali, con grandi quantità di capitali che defluivano dai Paesi del nocciolo duro a quelli della periferia. Poi i flussi di capitali privati si sono improvvisamente interrotti, costringendo le nazioni della periferia a eliminare i loro disavanzi nel saldo con l’estero, anche se il processo è stato rallentato dall’erogazione di prestiti a livello istituzionale, principalmente attraverso prestiti tra le Banche centrali.
La pessima notizia per la periferia dell’euro è che finora l’aggiustamento è avvenuto principalmente attraverso il calo dell’attività economica invece che attraverso un recupero di competitività, tanto che il contraltare di questo “miglioramento” per la Spagna è una disoccupazione al 25 per cento.
Normalmente ci si aspetterebbe che l’aggiustamento sia più o meno simmetrico, con i Paesi in surplus che riducono l’attivo e i Paesi in deficit che riducono il passivo. Ma la Germania non ha corretto la rottae il miglioramento delle partite correnti nei Paesi della periferia dell’euro è avvenuto a scapito del resto del mondo. Pessima cosa.
Tenendo in piedi un’eccedenza nel saldo con l’estero sproporzionata, la Germania sta penalizzando crescita e occupazione a livello mondiale:
Forse i tedeschi lo troveranno incomprensibile, ma è l’Abc della macroeconomia. Potreste replicare che non è colpa del governo tedesco se la Germania è in attivo nel saldo con l’estero, ma non è così (sono caduto anch’io in trappola, ma ho riconosciuto l’errore): non è così perché la Germania ha adottato politiche di rigore nonostante la condizione di Paese creditore, contribuendo a un generale irrigidimento delle politiche nella zona euro. Non mi aspetto che i governanti tedeschi ammettano che quello che dice il Tesoro Usa è vero. Non sono molto ferrati sulla macroeconomia come la intendiamo noi: la loro idea, apparentemente, è che tutti dovrebbero essere come la Germania e avere surplus colossali nel saldo con l’estero. Ma il Tesoro ha detto una verità ovvia.

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