«Euro, zavorra d'Italia»


Joachim Starbatty: «L'Italia esca dall'euro per essere competitiva»

Uscire dalla moneta unica. E liberarsi dei diktat di Merkel. La ripresa secondo il candidato di Alternative für Deutschland.

di Pierluigi Mennitti
da Berlino
Joachim Starbatty era stato in dubbio fino all'ultimo se entrare nella centrifuga della campagna elettorale tedesca al fianco degli outsider anti-euro di Alternative für Deutschland (Afd). Una vita trascorsa su grafici e tabelle, dietro cattedre universitarie e tavole rotonde, non sembrava essere il curriculum adatto per gettarsi nella mischia.
CAPOLISTA ADF A BERLINO. E poi ci aveva già provato una volta, alle Europee del 1994 con una lista civica ed era andata male. Ma il partito appena nato, che rischia di mandare a carte all'aria i conti di Angela Merkel, sembra fatto apposta per lui. E ora il professore emerito di Economia sociale a Tubinga guida la lista di Afd a Berlino.
Starbatty non è l'unico accademico a essere stato ingaggiato dagli euroscettici. Al fronte si sono uniti numerosi giornalisti economici di quotidiani pesanti e pensanti, giovani studenti e tutto quel bel mondo borghese che normalmente se ne sta dietro le quinte, vota conservatore o liberale e poi si lamenta per le riforme mancate e le politiche sbagliate.
GLI INTELLÒ IN PRIMA LINEA. Questa combriccola di intellò, sempre critici nei confronti dei politici, questa volta però hanno deciso di sporcarsi le mani. E Starbatty sembra a suo agio nel ritmo vorticoso di comizi e conferenze stampa.
Con i suoi 73 anni sulle spalle corre da una manifestazione all'altra, dal nord al sud del Paese e difende col puntiglio di un ragazzino le tesi anti-euro con cui Alternativa per la Germania spera di sfondare la soglia del 5% (i sondaggi la danno al 4%), entrare nel Bundestag e imporre al futuro governo tedesco un cambio di rotta radicale nella politica europea.
«Non appoggeremo un governo che voglia proseguire la politica europea di Angela Merkel», dice l'economista a Lettera43.it. «E viste le proposte degli altri partiti ci riteniamo l'unica vera opposizione».
 
*Joachim Starbatty, candidato di Alternative für Deutschland.

DOMANDA. Del governo Merkel non condivide nemmeno l'ottimisimo circa il miglioramento dei conti nell'Europa del Sud?
RISPOSTA. Niente affatto. La sua politica ha peggiorato la situazione facendo schizzare i debiti pubblici. E oltre al terzo pacchetto di aiuti ad Atene, sarà inevitabile giungere a un taglio del debito per Grecia e Portogallo.
D. Ma gli altri Piigs stanno meglio dopo la «cura»?
R. Neppure in Italia mi pare che le cose vadano meglio, visto che lo spread è ormai pari a quello spagnolo. L'unica soluzione è quella di cambiar rotta e consentire a questi Paesi di uscire dall'euro.
D. Anche per l'Italia sarebbe la soluzione giusta?
R. Secondo me sì. D'altronde Enrico Letta e Silvio Berlusconi hanno detto in maniera diversa di non voler più seguire la strada tracciata da Merkel e il nuovo governo ha sbaraccato l'Imu.
D. Allora non è servito a nulla tirare la cinghia?
R. L'Italia ha il grande problema della competitività, negli ultimi decenni ha perduto un terzo delle sue esportazioni. Sarebbe ragionevole uscire temporaneamente dalla moneta unica.
D. E quali vantaggi avrebbe Roma ad abbandonare la moneta unica?
R. Tornerebbe a circolare la lira e potrebbe riconquistare competitività attraverso la svalutazione della moneta nazionale. È la soluzione che proponiamo per tutti i Paesi in crisi.
D. E i fondi di salvataggio dell'Ue allora a che servono?

R. La politica dei fondi di salvataggio serve solo a salvare le banche, non gli Stati. Al momento l'euro è una moneta troppo forte per l'Italia.
D. Si tratta di un passaggio rischioso, oltre che molto costoso, per lo Stato e per i cittadini...
R. Il problema è recuperare competitività. Quando 20 anni fa viaggiavo per le autostrade italiane vedevo soltanto Fiat, oggi circolano soprattutto Audi e Bmw. È il segnale che il Paese ha perduto forza e soffre il peso di una moneta che lo danneggia.
D. Con la lira gli italiani tornerebbero a comprare più Fiat?
R. Dico che senza questo passaggio l'Italia non riuscirà a riprendersi e andrà incontro a un futuro ancora più difficile.
D. Finanziamenti alla crescita, innovazione e ristrutturazioni aziendali non possono portare la ripresa senza rinunciare all'euro?
R. In teoria sì, ma le imprese avrebbero bisogno delle condizioni giuste e al momento non ci sono.
D. Il governo ha fatto poco?
R. Non ha fatto molto in questo senso. Il mercato del lavoro è rimasto inalterato, appesantito da contratti di lavoro troppo complessi.
D. In Italia però ci si lamenta dell'eccessivo precariato.
R. Ho sentito dire da un imprenditore italiano che ancora oggi è più facile separarsi dalla moglie che dalla propria forza lavoro.
D. Mario Monti era apprezzato in Germania. Le sue riforme non hanno migliorato niente?
R. Monti non ha fatto nulla, ha provato a toccare il mercato del lavoro ma l'unico risultato che alla fine ha prodotto è stato l'aumento delle tasse. Come l'Imu, che il governo successivo ha eliminato.
D. Quindi ora lo bocciate?
R. A sua giustificazione c'è il fatto che le riforme hanno bisogno di consenso sociale e politico e se i partiti che lo sostenevano non erano d'accordo, neppure Monti poteva fare granché.
D. Crede che la politica italiana sia incapace di mettere a punto vere riforme?
R. Non voglio dare alcun giudizio sui politici di un altro Paese, non è mio compito. Osservo semplicemente i fatti e dico che il problema da risolvere è quello di restituire competitività.
D. Insomma, non resta che dire addio all'euro?
R. L'uscita temporanea dall'euro è una opportunità che i politici dovrebbero cogliere.
D. E poi?
R. Una volta superata la crisi, nulla vieta che l'Italia rientri nella moneta unica. È un Paese meraviglioso, ricco di iniziativa ma nelle condizioni attuali è destinato a dimenarsi nelle difficoltà.
D. Ai tedeschi invece sembra andare tutto bene con l'euro. Perché allora ne volete la fine?
R. Il problema non è la moneta unica in sé ma come è stata realizzata e la politica che si sta seguendo per tenere insieme quel che non riesce a stare insieme.
D. Ma la Germania non è riuscita ad approfittarne?
R. Ma neppure ai tedeschi va tutto bene. La politica della Bce di custodire i tassi al minimo per favorire la tenuta dell'euro sta assottigliando i patrimoni dei cittadini, gli interessi sono più bassi dell'inflazione.
D. Eppure i finanziamenti alle imprese ci sono.
R. Certo, gli imprenditori possono finanziarsi a costi bassi, ma il cittadino comune viene danneggiato ed è uno scandalo che il governo tedesco appoggi una politica della Bce che non è più monetaria ma finanziaria.
D. Proposte concrete?
R. È in atto una vera e propria repressione finanziaria, contro la quale abbiamo già confezionato un ricorso alla Corte costituzionale di Karlsruhe. E siamo sicuri di vincerlo.
D. Se entrerete al Bundestag, cercherete alleati per andare al governo?
R. Sono ipotesi a cui si può rispondere solo quando si sapranno i risultati.
D. Ma in linea teorica?
R. In linea di principio tutto è possibile ma difficilmente accadrà.
D. Per le resistenze degli altri partiti nei vostri confronti?
R. Non appoggeremo un governo che voglia proseguire la politica europea di Angela Merkel. E viste le proposte degli altri partiti ci riteniamo l'unica vera opposizione.

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