Come uscire dall’eurocrisi


 con la doppia moneta

 - Il ritorno delle difficoltà dei paesi dell'unione monetaria riapre il dibattito sull'introduzione di una valuta parallela

Come uscire dall'eurocrisi con la doppia moneta<1/7>

Come uscire dall'eurocrisi con la doppia moneta
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L’eurocrisi sta lentamente ritornando. Le tensioni politiche in Grecia ed in Portogallo, la fine della maxi liquidità della Fed e la perdurante recessione rendono sempre più nervosi i mercati. In caso di bocciatura del programma Omt della Bce da parte della Corte costituzionale tedesca vari economisti propongono l’introduzione di un’altra valuta che affianchi l’euro, una soluzione per non far crollare l’architettura dell’unione monetaria.

Eurozone Debt Crisis - General Imagery
SPETTRI TEDESCHI - A settembre si svolgerà in Germania un altro dei momenti chiave dell’infinita crisi dell’euro. Non si tratta però delle elezioni federali tedesche, che non dovrebbero produrre grandi cambiamenti, anche in caso di sempre più improbabile vittoria dell’opposizione di sinistra. La Corte Costituzionale di Karlsruhe valuterà il programma Omt della Bce, e lo potrebbe bocciare per incompatibilità con l’ordinamento della Germania. Un’ipotesi improbabile, secondo la maggior parte degli osservatori, ma non escludere. L’anno scorso gli alti magistrati di Karlsruhe avevano dato il loro consenso al fondo salva euro Esm, ammonendo però la politica tedesca a non procedere oltre senza modifiche alla Legge fondamentale del 1949. Secondo Hans-Werner Sinn, uno dei più noti economisti anti euro, la Corte costituzionale della Germania non potrebbe permettere un ulteriore allargamento della responsabilità dei tedeschi al di fuori delle regole. Un simile scenario sarebbe un incubo, visto che è grazie al programma Omt che la crisi dell’euro è stata mitigata nel suo aspetto potenzialmente più esplosivo, il rischio finanziario di ripetuti default sovrani.
FERMARE IL CAOS - Un’eventuale bocciatura degli acquisti illimitati della Banca centrale europea, finora mai azionati, provocherebbe un probabile caos sui mercati, che metterebbe a rischio l’intera strategia di eurosalvataggio finora perseguita dalla Ue su dettatura tedesca. Una possibile soluzione a questo scenario drammatico è rappresentato dall’introduzione di una moneta parallela, che circoli a fianco dell’euro. Come rimarca il quotidianoTagesAnzeiger, sono molti gli economisti che propongono simili soluzioni. In Italia il primo fu Luigi Zingales in un editoriale sul “Sole 24 Ore”, anche se la sua idea di euro A per i paesi forti e di euro B per quelli deboli non è mai stata presa seriamente in considerazione.  Le valute parallele in realtà sono aspetti frequenti della nostra quotidianità. I punti che accumuliamo ai supermercati, nei negozi oppure con i nostri viaggi in aereo non sono altro che un diverso titolo di valore rispetto alla moneta ufficiale, utilizzati in questo caso per rendere più conveniente l’acquisto dei beni.
MONETA SOLIDA - Al momento nessuno propone ancora un euro a punti, ma le idee sull’introduzione su valute che affianchino il problematico tragitto della moneta unica sono ormai abbondanti. Nei decenni passati il marco tedesco circolava, seppure fuori dai circuiti ufficiali, come moneta di riserva rispetto alla valuta del regime comunista della DDR, così come in Sud America il dollaro serviva a proteggere i capitali dalla iperinflazione di quei paesi. Secondo l’ex capo economista di Deutsche Bank, Thomas Mayer, anche l’eurozona dovrebbe sperimentare una simile soluzione, introducendo una moneta solida che affianchi la valuta unica, al fine di proteggere i risparmiatori dei paesi del Nord. Secondo la proposta di Mayer l’euro rimarrebbe in circolazione per i pagamenti in contanti all’interno dell’unione monetaria, ma i contratti commerciali, così come i salari, i crediti o risparmi potrebbero essere fissati nella nuova moneta solida. Una simile innovazione permetterebbe la svalutazione dell’euro, necessaria per il Sud Europa, e il mantenimento della stabilità dei prezzi per il più ricco Nord.
RITORNO ALL’ORO -  Una simile soluzione viene proposta dal giornalista economico Daniel D. Eckert, autore tra l’altro del bestseller tedesco “La guerra mondiale delle valute”. Nel suo nuovo testo Eckert propone l’introduzione di nuove valute nazionali, che siano coperte al 20% dall’oro. L’euro rimarrebbe la moneta unica in circolazione, ma verrebbe così svalutata da una probabile massiccia inflazione. Una sorta di creazione di una valuta politica, coperta dalla moneta di mercato, coperta grazie all’oro. In questo modo la Germania potrebbe riottenere una sorta di ritorno del marco tedesco, senza distruggere l’euro e la sua base politica, ovvero l’unità delle nazioni del Vecchio Continente. La nuova moneta si potrebbe perfino chiamare, propone Eckart, marco dorato, Goldmark, una denominazione che avrebbe sicuramente fascino su molti tedeschi. Il problema sarebbe però l’effetto che produrrebbe sugli altri partecipanti all’eurozona, così come per le nazioni che hanno un forte interscambio con la stessa Germania.
(Photocredit: Getty Images)

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