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entro sei mesi l’Italia va in bancarotta
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di Luciano Lago
Da un rapporto riservato di Mediobanca tramite l’analista Antonio Guglielmi , si viene a sapere che la situazione economica dello Stato Italiano è arrivata ad un punto limite, peggiore di quella del 1992 (che portò alla svalutazione della lira e prelievo sui c/c).  Mentre il governo Letta tergiversa e rinvia i provvedimenti alla ricerca delle coperture finanziarie, il debito pubblico è salito alla cifra record di 2.041 miliardi di euro con un aumento della spesa per interessi passivi passata da 89 a 95 miliardi nel 2013 e prevista a 100 miliardi per il 2014, una spesa ormai insostenibile per un sistema economico in recessione dove la spesa per interessi passivi supera il 5,6% del PIL.
Non si vede all’orizzonte  alcuna possibilità di ripresa o di crescita e gli analisti segnalano che non c’è più tempo e “il contesto macroeconomico sta colpendo l’economia italiana a più pesantemente” e l’Italia non  può più contare (come avvenne nel ’92 )sulla leva della svalutazione. Dato il peggioramento che si intravede sui mercati finanziari con la probabile crescita dello spread e degli altri indicatori, il governo sarà costretto a richiedere un intervento di “salvataggio” all’eurocrazia di Bruxelles e Francoforte attingendo al ESM (fondi del Meccanismo di stabilità) oppure dovrebbe mettere in campo da subito una manovra di emergenza da 43 miliardi.  
Vista la pavidità e l’obbedienza cieca all’eurocrazia del governo Letta, perfetto prosecutore della linea Monti, incapace di rimettere in discussione i vincoli dei trattati europei come il “fiscal compact” o le politiche di austerità che stanno affossando sempre di più l’economia italiana, non rimane che spremere ancora una volta la classe media, l’unica che non può sfuggire alla torchiata fiscale che potrà essere un prelievo sui conti correnti, modello Cipro già sperimentato, un’imposta sulle rendite finanziarie (poco probabile) o piuttosto una ulteriore imposta sui patrimoni immobiliari.
L’”emergenza economica”, questa sarà la chiave di volta per imporre altri provvedimenti “lacrime e sangue” da parte del governo visto che certo non si sognano di tagliare le spese improduttive dell’enorme apparato di burocrazie parassitarie della macchina pubblica, dalle provincie, alle migliaia di società partecipate delle regioni, di comuni e province con tanto di consiglieri stipendiati, dai Tribunali che dovevano essere ridotti ma contro il provvedimento è insorta la lobby dei magistrati bloccando tutto, dal finanziamento ai giornali alle spese miliardarie per consulenze ed alle mega retribuzioni e doppi incarichi dei presidenti di enti e commissioni (concorrenza, anti trust, pari opportunità, ecc..). Del resto Letta ed i suoi ministri attueranno tutto quello che gli verrà ordinato dalla BCE e dalla Commissione Europea e cercheranno di indorare la pillola parlando di  maggiori sforzi di “integrazione europea” o di “sacrifici finalizzati alla crescita”.
L’importante sarà che nessuno metta in dubbio il totem dell’euro e dell’”Europa che ce lo chiede”, nel “nostro interesse” si capisce, non certo quello della Germania e delle banche, come affermano le poche voci di elementi “complottisti” e “populisti” subito messe a tacere dai responsabili dei palinsesti televisivi (chiuso anche “L’ultima Parola” di Paragone su RAI Due perché il programma dava voce a troppi dissidenti del dogma europeo).Si mobiliterà anche l’ineffabile “presidente a vita” Napolitano con un “caloroso appello” televisivo alla Nazione in nome dei “sacri principi” della Repubblica nata dall’antifascismo che “dovrà stringersi attorno alle istituzioni” per uscire dall’emergenza. Plauso dei sindacati di regime e delle forze politiche tutte (o quasi).
Qualcuno ancora forse gli crederà, grazie ai media ed alle TV, tutte nelle mani del partito unico dell’euro e dell’eurocrazia europea, ma molti altri hanno smesso di credere a questi “pupazzi” del potere sovranazionale che stanno svendendo il paese agli interessi prevalenti della Germania e dei potentati finanziari. Quelli che non gli credono più e sono ormai i disincantati dalla politica,si tratta di una massa di persone che in questo momento è attraversata da un senso di ribellione contro i “pupazzi” della politica ma non riesce ad esprimerlo se non con una massiccia astensione dal voto o con il voto regalato nelle politiche  al movimento del comico inconcludente e dissipatore di consenso, Beppe Grillo, che si è dimostrato inaffidabile, incapace di un programma politico alternativo e, peggio, si sospetta, che sia collegato in modo indiretto anche lui ad ambienti finanziari esteri tramite Casaleggio e Casson.
Tutto è previsto nel sistema politico italiano, tutto studiato a tavolino dai padroni USA che esercitano sull’Italia la loro pressione militare e conducono tranquillamente i loro esperimenti sul territorio,  tutto predisposto dalle centrali finanziarie che stanno già pianificando il programma delle privatizzazioni da passare al governo italiano (tramite la BCE e Commissione Europea) e da far realizzare in tempi brevi con possibile svendita di aziende strategiche quali ENI, ENEL, Finmeccanica e quanto ancora resta del patrimonio pubblico. Il tutto con il placet dei partiti di sinistra, ormai totalmente al servizio degli USA e del capitale finanziario, come di quelli del centro destra, ancora ancorati al Berlusconi ed alla sua capacità di mantenere consensi.
Coloro che vorrebbero esprimere una voce contro, sanno che in questo paese risulta Impossibile manifestare un reale dissenso: non soltanto per effetto di uno stretto controllo dei media da parte dei gruppi di potere economico e politico, ma anche perché si rischia di essere immediatamente bersagliati da campagne scandalistiche e successivamente colpiti da procedimenti giudiziari portati avanti strumentalmente per mettere fuori gioco i pochi che dissentono rispetto al sistema.
Si prepara quindi un fosco autunno per gli italiani e molte disillusioni per coloro che ancora credevano nell’aiuto salvifico dell’Europa e nella capacità dei politici italiani.

http://www.infiltrato.it/notizie/italia/mediobanca-come-grillo-italia-in-default-entro-6-mesi–ma-le-priorita-della-casta-sono-altre [2]

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