INPS: dal 2015 non ci saranno soldi per pagare le pensioni


Fonte: http://www2.signoraggio.it/inps-dal-2015-non-ci-saranno-soldi-per-pagare-le-pensioni/ [1]
INPS [2]ROMA – La situazione del nostro Paese sta raggiungendo livelli di pericolosità estrema: i furti sono in netto aumento, così come i disoccupati, gli esodati e i poveri che quest’anno raggiungeranno quota 4 milioni..

Oltre a ciò, sono presenti tanti altri problemi tra cui quello della sanità pubblica, in grave difficoltà economica, e quello dell’INPS: parliamo infatti dell’Istituto Nazionale Di Previdenza Sociale che, a partire dall’anno 2015,potrebbe non avere più i soldi necessari per poter pagare le pensioni.
Questo è ciò che si evince dalla lettera inviata dal presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, e indirizzata alla professoressa Fornero e a Grilli: sulla lettera è presente il sigillo della Corte dei Conti, e  quindi dei magistrati contabili che analizzano il bilancio di previsione 2013.
Secondo questi ultimi il fatto di aver inglobato l’INPS con altri enti quali Inpdap ed Enpals, manovra voluta dalla Fornero col decreto Salva Italia, avrebbe portato gravi conseguenze all’interno delle casse dell’Istituto di Previdenza.
Nonostante un cospicuo aumento del pagamento dei contributi obbligatori per l’anno 2013, i conti dell’INPS non tornano: quest’ultimo deve pagare circa 265.8 miliardi e l’incasso dei nuovi contributi è ipotizzato all’incirca a 213.7 miliardi.Come si può notare, se si desidera che i conti siano in regola è necessario varare qualche provvedimento.
Attualmente presso l’Istituto di Previdenza Sociale si stanno facendo diverse prove e calcoli per eventuali tagli, ma ciò che preoccupa maggiormente i cittadini italiani è  che il Consiglio dei Ministri possa inventarsi una nuova riforma delle pensioni.
Intanto è stato deciso di non inviare più il CUD ai pensionati tramite posta e, come già si evince, quelli che ci rimetteranno principalmente saranno sempre i soliti.
Fonte: newslavoro.com [3]

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Prelievi forzosi in Italia: “Arriverà tra 6/8 settimane. E pagheranno in cinque milioni.”
Prelievi forzosi in Italia [2]Primo: distrarre l’opinione pubblica con un kaos politico mai visto dal ’92 ad oggi. Secondo: effettuare prelievi forzosi dai conti correnti degli italiani [3]. O meglio, di quei cinque milioni che “detengono depositi e giacenze bancarie superiori a euro 100.000.” Questa la tesi dell’economista indipendente Eugenio Benetazzo, conosciuto alla stampa di settore come il Nouriel Roubini italiano o lo Steve Jobs dei mercati finanziari. Nonostante le smentite di Unicredit [3], quindi, qualcosa bolle in pentola. Ecco l’intervento integrale di Benetazzo.
Lasciate perdere le fantasiose proiezioni politiche sul futuro del nostro paese, ormai non ha neanche tanto senso continuare ad aspettare il nuovo governo. La pagheranno circa cinque milioni di italiani, questa fase di instabilità e di mancanza di convergenza politica  nell’interesse del paese, con il Partito Democratico come principale responsabile. Sono cinque milioni infatti i contribuenti  italiani (intesi come persone fisiche) che secondo le rilevazioni di Bankitalia detengono depositi e giacenze bancarie a prima vista superiori a euro 100.000.
Lo hanno fatto capire con grande disinvoltura persino le autorità sovranazionali europee, l’Italia non è più di tanto a rischio per adesso, nonostante i suicidi quotidiani e le chiusure sistematiche di piccole e medie imprese day by day. La prima manovra tampone, con grande presunzione, istituita dal prossimo governo sarà l’istituzione di una sorta di imposta di solidarietà su chi possiede disponibilità liquide superiori a centomila euro appunto.
Il prelievo potrebbe essere anche di entità piuttosto contenuta (tra lo 0.5% e il 3%), mettendo il futuro governo nelle condizioni di gestire le future contingenze della spesa pubblica. In parallelo ci potrebbe stare anche un inasprimento dell’attuale l’imposta di bollo (oggi allo 0.15%) facendola lievitare sino allo 0.50% del totale degli assets finanziari complessivamente detenuti.
Di sicuro a quel punto si introdurranno anche dei meccanismi di protezionismo e blindatura delle attuali ricchezze del paese istituendo il divieto di espatrio dei capitali al fine di preservare l’integrità e la tenuta del sistema bancario italiano. Non che siano soluzioni tanti radicali e ortodosse, se fossi stato il primo ministro italiano le avrei messe a regime ancora dallo scorso anno piuttosto che inasprire la tassazione diretta sui patrimoni immobiliari.
Più denaro esce in questo momento dall’Italia, più si accelera la velocità di caduta dell’intera economia nazionale: anche se adesso molti lettori non saranno d’accordo, in questo momento bisogna spingere per fare entrare più capitali possibili, anche con discutibili benefici fiscali. La nostra fortuna è rappresentata momentaneamente dagliammortizzatori familiari privati, costituiti dai risparmi dei nostri padri e nonni, che stanno preservando il welfare italiano al pari della Cassa Integrazione.
eugenio_benetazzoTutti e due sono comunque destinati a terminare: non dureranno ancora per molti anni. Sfruttate pertanto questo momento di limbo politico se avete intenzione di delocalizzare parte dei vostri risparmi per sfuggire dalla persecuzione fiscale che ci attende: grosso modo avete un vantaggio di 6/8 settimane prima che arrivi la purga e come ho detto non ci sarà più di tanto da fare, ma solo da subire.
Il prossimo governo dovrà infatti abbozzare anche la nuova finanziaria e decidere come trovare la copertura per altri 12/18 mesi di Cassa Integrazione, pena fenomeni incontrollati di tensione e violenza sociale.
Purtroppo anche l’Italia come l’Europa è completamente priva di un Cabinet Office ovvero di una cabina di regia o di un ponte di comando. Il nuovo primo ministro (illuminato) dovrà inesorabilmente svegliare gli italiani dal torpore fanciullesco e rivelare loro che per far respirare il paese si dovranno tagliare o limitare l’erogazione di determinati servizi (soprattutto sul fronte sanitario), aggredendo finalmente quei 250 miliardi di spesa pubblica che non generano necessariamente welfare.
In centinaia ogni giorno mi scrivete per sapere cosa accadrà se l’Italia verrà ricommissariata, se l’euro è destinato a rompersi in due, se l’Unione Europea ha i mesi contati, se è conveniente aprire un conto di deposito su una banca svizzera, se è opportuno detenere oro fisico o se conviene investire in questo o quel fondo di investimento a fronte dello scenario drammatico che stiamo vivendo.
Personalmente come analista e come operatore finanziario indipendente mi sono fatto un quadro complessivo di cosa ci aspetta non solo in Italia, ma anche in Europa: la view non è per tutti e non è il caso di esternarla, la maggior parte di chi legge è destinata a perdere comunque gran parte del proprio denaro. Non starò a guardare e non intendo camminare come un cieco senza bastone.
Al momento in cui scrivo mi trovo negli uffici di una banca di gestione di investimento a Londra in prossimità di Regent Street, in questi giorni (aspettando il funerale di stato della Thatcher) stiamo dedicando molte energie e risorse a definire tutti gli aspetti istituzionali ed operativi per il lancio e la gestione di un fondo di fondi di investimento di diritto maltese a marchio Deltoro Holding che avrà come obiettivo principale la gestione della volatilità, l’immunizzazione fiscale e patrimoniale, la sterilizzazione dei rischi sistemici e la delocalizzazione degli assets detenuti in portafoglio.
cipro-crisi_prelievi_forzosiPurtroppo il progetto imprenditoriale proprio così come nacqueDeltoro Holding [4] non è rivolto a tutti ma solo ai followers in sintonia con la nostra mission aziendale. Invito anche voi a fare altrettanto, organizzandovi per la creazione di soluzioni similari, purtroppo come italiani possiamo fare affidamento solo alle nostre capacità ed individualità, il governo e lo stato ci hanno abbandonato da anni. Un augurio di buona sorte finanziaria a tutti i lettori del portale.
Fonte: infiltrato.it [1]

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[3] prelievi forzosi dai conti correnti degli italiani: http://www.infiltrato.it/notizie/italia/prelievi-forzosi-in-italia-unicredit-conferma-solo-su-conti-oltre-100mila-per-salvare-le-banche
[4] Deltoro Holdinghttp://www.deltoroholding.com/

Befera ed il pignoramento di stipendi e pensioni
Posted By Redazione On 18 aprile 2013 @ 21:28 In DOMINIO E POTERE | 7 Comments
Fonte: Befera ed il pignoramento di stipendi e pensioni [1].
18 Aprile 2013   15:32
Befera ed il pignoramento di stipendi e pensioni
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha riconosciuto “un problema che sta diventando serio” sul pignoramento degli stipendi. “Bisogna intervenire con nuove regole”, ha detto in audizione alla Commissione speciale della Camera, spiegando che l’amministrazione non può pignorare più di un quinto dello stipendio o della pensione ma, nel momento in cui interviene su un conto, non sa se è su questo che viene accreditata la busta paga. 

I deputati del Pd Michele Anzaldi, Giovanna Martelli ed Ernesto Magorno avevano annunciato un emendamento al decreto sui debiti della P.a. per uno stop al pignoramento delle pensioni.
“Serve uno stop vero al pignoramento di fatto delle pensioni da parte di Equitalia e di qualsiasi tipo di creditori, divenuto una prassi grazie ad alcune modifiche di legge introdotte dal governo Monti”, hanno affermato i deputati del Pd Michele Anzaldi, Giovanna Martelli ed Ernesto Magorno, annunciando la presentazione dell’emendamento al decreto sui debiti della Pa. 


“Grazie ad un utile servizio di Ballarò in prima serata su Raitre – spiegano i parlamentari – milioni di italiani hanno avuto conferma che oramai si è arrivati al pignoramento di fatto dell`intero importo delle pensioni, una fattispecie vietata dalle nostre leggi. Con le prescrizioni anti contante previste dal decreto Salva Italia e l`obbligo di accreditare le pensioni oltre 1.000 euro in un conto corrente, infatti, è divenuto di fatto possibile per i soggetti esattori requisire l`intero importo delle pensioni, poiché una volta passate in conto divengono interamente risparmio e sono passibili di esecuzione forzata totale”. 

“Il governo deve prevedere una tutela reale per i pensionati – aggiungono i neodeputati Pd – che vengono colpiti nella loro dignità con la possibile sottrazione dell`intero importo della pensione invece del quinto previsto dalle leggi. Lo stesso discorso vale per l`accreditamento degli stipendi. Sto preparando un emendamento in tal senso che mi auguro trovi la più ampia condivisione possibile”.

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