IL TALEBANO DELL’EURO COME PREMIER

FONTE: COBRAF.COM

Perchè hanno messo Enrico Letta ?

Perchè il suo primo incarico importante è stato la Commissione per l'Euro nel 1994-1997 e ha persino scritto un libro intitolato: "Euro sì. Morire per Maastricht", Roma-Bari, Laterza, 1997 in cui scrive che vale la pena di morire per l'Euro e Maastricht come nel 1939 valeva la pena di "morire per la Polonia" e che ...non c'e' un Paese che abbia, come l'Italia, tanto da guadagnare nella costruzione di ... una moneta unica...." (2) e..."abbiamo moltissimi imprenditori piccoli e medi che ... quando davanti ai loro occhi si spalanchera' il grandissimo mercato europeo, sara' come invitarli a una vendemmia in campagna. E' impossibile che non abbiano successo...il mercato della ...moneta unica sara' una buona scuola. Ci troveremo bene... (3) "





Enrico Letta di tutti i politici italiani è il più affidabile, è il cane più fedele ai padroni esteri, Letta è stato dall'inizio un fanatico talebano dell'Euro e giustamente ora i suoi padroni lo ricompensano nominandolo premier, con la complicità di Berlusconi che vuole evitare le condanne, di Monti e Casini che sono comprati di peso e dei PD (ex-PDS ex-Ulivo ex-PCI) che hanno una tradizione di vendersi agli stranieri dai tempi dell'URSS

Oltre a questo ha il resume giusto: Letta è ...membro del comitato europeo della Commissione Trilaterale (4), un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller [3]. Nel 2012 ha partecipato alla riunione del Gruppo Bilderberg (5) presso Chantilly, Virginia, USA....È anche membro del comitato esecutivo dell'Aspen Institute Italia (6) un'organizzazione americana finanziata anche dalla Rockefeller Brothers Fund, che si pone come obiettivo quello di incoraggiare le leadership illuminate, "le idee e i valori senza tempo...".

Questo è un tizio a cui andrebbe tolta la cittadinanza e andrebbe deportato dall'Italia, come si fa con i clandestini, perchè è una quinta colonna, una spia, un inflitrato.

Fonte: www.cobraf.com
24.04.2013

1) http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/04/Morire_per_Maastricht_sacrifici_porteranno_co_0_97060411003.shtml
2) http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/04/Morire_per_Maastricht_sacrifici_porteranno_co_0_97060411003.shtml
3) http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/04/Morire_per_Maastricht_sacrifici_porteranno_co_0_97060411003.shtml
4) http://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Letta
5) http://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Letta
6) http://it.wikipedia.org/wiki/Enrico_Letta



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ENRICO LETTA PREMIER, IL POTERE EQUIVICINO

DI ANTONELLO CAPORALE
ilfattoquotidiano.it

Enrico Letta è così bravo, ben educato, disponibile e prudente che sembra lo zio Gianni. Insieme non fanno una famiglia ma compongono un sistema di potere equivicino. Enrico, che è stato il ministro più giovane d’Italia al tempo del governo Prodi, ha sempre le idee ben pettinate: nè di qua nè di là. Ha il senso della posizione in campo, la capacità di stare quasi sempre dalla parte che vince. Enrico, che oggi è chiamato a premier, era il vice di Bersani, il vice disastro. Eppure il capo della ditta è dovuto tornare a Bettola, smacchiato prima da Berlusconi e poi dagli elettori del Pd, grandi e piccoli, mentre lui ha aperto l’ombrello e schivato la pioggia. Ombrello sempre sopra il capo, nessuna somiglianza con quello di Altan.

Enrico è un bravo democristiano, limpido e solare. Non urla ma dibatte. Non decide, lui concerta. Non invita, lui auspica. E’ perfetto nella figura del presidente-arbitro: conterà poco,perchè dietro di lui si staglia l’ombra di re Giorgio, ma a quel poco ci tiene tantissimo. E’ stato fortunato, ha avuto sempre una carriera in discesa. Non conosce la militanza, come del resto tanti altri colleghi dirigenti, però è onesto più degli altri e fedele alla parola data.
Non è vanaglorioso, sa stare al suo posto. Essendo un predestinato non deve competere, non deve sgozzare. Sono gli altri che pensano a lui. Sceglie l’immobilità,  fermo al centro dell’universo. E attende che le stelle lo conducano dove egli spera. E’ stato così anche adesso. Non una parola, un cenno, una sgomitata. Gli altri hanno lavorato per lui. Per capirci: gli amici  del Pdl. Cioè Berlusconi. Cioè Letta, l’amato zio Gianni.

Antonello Caporale
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
Link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/04/24/enrico-letta-premier-il-potere-equivicino/573819/
24.04.2013




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