Anti-euro, una novità che piace ai delusi della crisi


Faz spiega a chi piace il partito che vuole tornare al marco tedesco

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Fino ad ora il disagio da eurocrisi non è stato rappresentato da nessun partito in Germania, il paese leader della Ue ed una delle poche economie non sfiorate dalla crisi dei debiti sovrani. Ora gli anti euro di Alternativa per la Germania offrono a chi rimpiange il marco tedesco ed è ostile all’unione monetaria un’opzione per esprimere la sua insoddisfazione.

NOVITA’ TEDESCA - Negli ultimi mesi si sono moltiplicati i successi delle formazioni politiche europee che hanno messo nel mirino della loro protesta la moneta unica. Se nella ricca Finlandia è esploso il disagio da prestiti ai più poveri, con il boom degli xenofobi dei “Veri Finlandesi”, in Grecia il sistema politico tradizionale è collassato premiando i partiti alle estreme, come Syriza o Alba Dorata, che avevano messo la lotta all’euro e all’austerità come loro priorità. Anche l’Italia, con il boom del MoVimento 5 Stelle, è stata attraversata da un simile fenomeno, che già aveva interessato la Francia con il miglior risultato della storia della destra lepenista,il 18% conquistato da Marine Le Pen al primo turno delle presidenziali poi vinte da Hollande. La Germania è stata finora l’unico grande paese ad non essere interessate da dolorose misure di aggiustamento fiscale, ed anche per questo l’arrivo degli anti euro costituisce una novità assai interessante, che rivela quanto sia diffusa l’inquietudine per un progetto comunitario le cui fondamenta sono state scosse dalla grande contrazione.
EUROINQUIETUDINE - Un’analisi di Faz evidenzia quale sia il vero potenziale della nuova formazione politica, fondata ufficialmente con il primo congresso di Berlino svoltosi domenica scorsa. In Germania la crisi ha sicuramente provocato una forte inquietudine nella popolazione, ma sono distanti i picchi di panico che erano culminati nel novembre del 2011, quando l’esplosione dello spread fece cadere anche il governo Berlusconi. La crisi di Cipro ha risvegliato le antiche paure spazzate via dal ritorno della calma sui mercati; ai tedeschi il modello della partecipazione dei privati ai salvataggi piace, e sono convinti che il governo Merkel stia operando bene. L’esclusione dei paesi in crisi dall’unione monetaria non convince più, ed anche il giudizio complessivo sulla partecipazione della Germania all’euro, rimarcano i sondaggisti, dipende molto dalla congiuntura. La moneta unica comunque non è amata in Germania. Solo il 26% della popolazione associa vantaggi all’unione monetaria, mentre il 33% pensa che la partecipazione all’euro provochi svantaggi. Il 34% vede invece una situazione di pro e contro.
POTENZIALE DI CRESCITA - Nonostante questo la percentuale di tedeschi che rimpiangono il marco è costantemente scesa. Se nel 2002 il 61% voleva un immediato ritorno all’antica valuta, ora questa percentuale è scesa al 37%. I più anziani sono la fascia d’età che più rimpiange il marco, mentre tra i più giovani questo sentimento è piuttosto isolato. La nostalgia per il D-Mark è massima tra chi ritiene di poter votare per Alternativa per la Germania. Tra questi elettori il ritorno alla moneta nazionale è appoggiato dall’80%, mentre il 69% di loro è convinto che l’euro abbia provocato svantaggi al paese. L’elemento più interessante è determinato dal fatto che chi sostiene AfD non è particolarmente più preoccupato dell’eurocrisi rispetto agli altri tedeschi. E’ però diversa la loro valutazione complessiva, perché ritengono che l’euro sia stato un errore sin dal principio, e di conseguenza appoggiano misure temporanee come l’addio dell’unione monetaria dei paesi più in difficoltà, che scaricano i loro problemi sui contribuenti tedeschi.
LEADER CHE PIACE - Faz rimarca come Alternativa per la Germania peschi consensi soprattutto tra i delusi dei partiti tradizionali, che in passato avevano votato per formazioni di rottura come la Linke o i Pirati. Proprio i Pirati sono stati sorpassati da AfD nell’ultima rilevazione effettuata da Insa: Alternativa per la Germania otterrebbe il 3% alle prossime federali, se si votasse in questo momento. Un consenso non piccolo, visto che al di là del battage mediatico la nuova formazione è pressoché sconosciuta alla maggior parte dell’elettorato. La diffusione del messaggio di Alternativa per la Germania spetterà a Bernd Lucke, l’economista eletto portavoce della nuova formazione. Lucke non è un novizio della politica, visto che è stato iscritto per 33 anni alla Cdu della Merkel, ma ha acquisito fama grazie alla sua professione di accademico. Nel 2010 ha creato un forum online di economisti che ha criticato la politica europea del governo: la mancata risposta alle sollecitazioni è stata una delle molle per il suo nuovo impegno politico. In rete è già diventato una celebrità. Un suo video nel quale si scontra con Edmund Stoiber, storico leader dei cristiano conservatori della Csu bavarese, è diventato uno dei filmati politici più visualizzati su YouTube.

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