Culoni inchiavabili

 

Germania, va in archivio l’inchiesta
sul massacro di Sant’Anna di Stazzema

A Sant’Anna di Stazzema il 12 agosto del 1944 i soldati della sedicesima divisione granatieri corazzati della «Reichsführer SS» sterminarono 560 civili, tra cui 107 bambini e ragazzi di età inferiore a 14 anni, 29 persone tra 15 e 18 anni e 11 ultrasessantenni.
Impossibile provare che i diciassette
accusati abbiano partecipato 
alla strage in cui furono sterminati
560 civili nell’estate del 1944
ALESSANDRO ALVIANI
BERLINO
La procura di Stoccarda ha archiviato il procedimento contro 17 persone, tra cui otto ancora in vita, accusate di aver partecipato all’eccidio di Sant’Anna di Stazzema. Non c’è un indizio di reato sufficiente per muovere un’accusa e non si può provare una partecipazione al massacro da parte dei 17 accusati, si legge in un comunicato stampa. A determinare la decisione, continua la nota, è il fatto che non è possibile dimostrare con sicurezza che «si trattò di un’azione di sterminio contro la popolazione civile programmata e ordinata sin dall’inizio».  

Nonostante le indagini «ampie e molto dispendiose» condotte dalla procura e dalla polizia criminale del Land del Baden-Württemberg, insomma, non è stato possibile provare che fu un eccidio premeditato, argomenta la procura. «In base ai risultati delle indagini c’è anche la possibilità che l’obiettivo originario dell’operazione fu la lotta ai partigiani e la cattura di uomini in grado di lavorare per deportarli in Germania e che la fucilazione della popolazione civile fu ordinata soltanto nel momento in cui fu chiaro che questo obiettivo non si sarebbe potuto più raggiungere». L’appartenenza di una persona alle unità delle Waffen-SS impiegate a Sant’Anna di Stazzema non sostituisce la necessaria prova di una colpa individuale, piuttosto occorre dimostrare in ogni singolo caso se e in quale forma le persone hanno preso parte al massacro, cosa che non è stata possibile nel caso dei 17 accusati, precisa la procura. 
A Sant’Anna di Stazzema il 12 agosto del 1944 i soldati della sedicesima divisione granatieri corazzati della «Reichsführer SS» sterminarono 560 civili, tra cui 107 bambini e ragazzi di età inferiore a 14 anni, 29 persone tra 15 e 18 anni e 11 ultrasessantenni.

Commenti