USA: PIANI GLOBALI PER RIMPIAZZARE IL DOLLARO

…(Con una moneta mondiale?)
Posted By Alessandra Drago
[1]Le nazioni sono arrivate al capolinea e non vogliono continuare a finanziare le avventure militari degli Stati Uniti. Già durante le riunioni a giugno del 2009 a Ekaterimburgo, Russia, i leader mondiali come il presidente cinese Hi Jintao e il russo Dimitri Medvedev, e altri funzionari dell’Organizzazione della Cooperazione di Shangai, composta da sei nazioni, hanno dato un passo decisivo nella sostituzione del dollaro come moneta di riserva mondiale. Agli USA è stata negata l’entrata a queste riunioni. Se questi leader mondiali hanno successo, il valore del dollaro cadrà presto, il costo delle importazioni, includendo quello del petrolio, si innalzerà e i tassi d’interesse aumenteranno.
Fonte: Reséau Voltaire [2]
Il mondo considera il FMI e la BM e l’Organizzazione Mondiale del Commercio come pedine di Washington in un sistema finanziario sostenuto dalle basi militari e portaerei statunitensi che girano nel mondo. Però nonostante questo dominio militare c’è il vestigio di un impero statunitense che non riesce più a governare attraverso la forza economica. La potenza militare degli Stati Uniti è troppo muscolosa, si fonda più sulle armi atomiche e gli attacchi aerei che su operazioni via terra, che oggi sono troppo impopolari, politicamente parlando, per poter realizzare attacchi su grande scala.
Come ha sottolineato Hedges nel giugno del 2009:
“Gli architetti di questo scambio mondiale si rendono conto che se vincono sul dollaro allora potranno vincere il dominio militare degli Stati Uniti”. 
La spesa militare degli USA non si può sostenere senza questo ciclo di grande prestiti. La finanziaria ufficiale della difesa statunitense per il 2008 è stata di 623 mila milioni di dollari, quello  che più gli si è avvicinata è stata quello cinese con 65 mila milioni, in base a dati forniti dalla CIA.
Per finanziare la continua guerra economica, gli USA hanno inondato il mondo con dollari. Le banche centrali dei paesi riceventi convertono questi dollari in moneta locale ed è allora quando tali banche centrali si trovano di fronte ad un problema. Se una banca centrale non spende il suo denaro negli USA, il tasso di cambio contro il dollaro aumenta e gli esportatori vengono penalizzati. Questo ha permesso agli USA di stampare moneta senza limiti: comprare importazioni e compagnie estere, finanziare l’espansione militare, così come assicurarsi che altre nazioni, come la Cina, continuino a comprare buoni del tesoro statunitense.
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Dimitri Medvedev, l’ex presidente russo mostra al G8 del 2009 la nuova moneta che sostituirà il dollaro.
A luglio del 2009, per illustrare i motivi  della sua convocatoria per la creazione di una nuova moneta sovranazionale che sostituisca il dollaro, il presidente Medeved ha mostrato “la moneta del futuro unito”. La moneta che riporta l’iscrizione “Unità nella diversità” fu coniata in Belgio e presentata ai capi della delegazione del G-8.
A settembre del 2009, la conferenza dell’ONU sul Commercio e Sviluppo (UNCTAD, sigla in inglese) propose la creazione di una nuova moneta artificiale  che sostituisse il dollaro come moneta di riserva. Le Nazioni Unite vogliono ridisegnare il sistema di scambio internazionale di Bretton Woods.
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La creazione di questa moneta sarebbe il ri-aggiustamento monetario più grande avvenuto dalla Seconda Guerra Mondiale. La Cina, da parte sua, è immischiata in accordi con il Brasile e la Malesia per realizzare affari in yuan cinesi, mentre la Russia propone l’inizio di affari in rublo e monete locali.
Inoltre nove paesi latinoamericani si sono accordati per la creazione di una moneta regionale: il SUCRE (Sistema Unico di Compenso Regionale); questa moneta è rivolta a frenare l’uso del dollaro statunitense. Riuniti in Bolivia, i paesi dell’ALBA (alleanza Bolivariana per le Americhe), un blocco di sinistra spinto dal presidente Hugo Chavez, si sono compromessi con la creazione di una nuova moneta per il commercio interregionale. Il Sucre iniziò a crearsi nel 2010 con un formato non stampato. Gli stati membri dell’ALBA sono il Venezuela, Bolivia, Cuba, Ecuador, Nicaragua, Antigua e Barbuda, Dominicana e San Vicente e le Granadinas.
Il ciclo che sostiene la permanente economia di guerra degli USA sembra essere arrivata alla sua fine. Una volta che il dollaro non potrà più riempire le banche centrali e nessuno acquisti i buoni del tesoro statunitense, l’impero militare globale degli USA affonderà: l’impatto sulla vita quotidiana della popolazione di questo paese potrebbe  essere grave.
I nostri autori pronosticano che insieme all’aumento dei costi, stati e città degli USA vedranno sparire i loro fondi pensionistici. Il governo si vedrà costretto a vendere l’infrastruttura a società private, includendo strade e trasporto. Le persone dovranno caricarsi con i costi dei servizi pubblici privatizzati. Le proprietà immobiliari commerciali e private scenderanno a meno della metà del loro valore attuale.
I valori negati che ormai colpiscono il 25% delle case statunitensi aumenteranno fino ad includere ad ogni proprietario. Sarà difficile richiedere prestiti e impossibile vendere gli immobili a meno che non si accettino grandi perdite. Le strade si riempiranno di negozi vuoti e case sprangate. I processi per ipoteche saranno un’epidemia. Ci saranno lunghe code nelle mense comunitarie e molti molti senza tetto.
Aggiornamento di Micheal Hudson (Global Research)
I paesi del mondo oggi cercano la creazione di un sistema monetario internazionale dove i risparmi nelle banche centrali non finanzino il deficit militare degli Stati Uniti. In questi momenti, le “azioni con l’uso del dollaro” di altri paesi prendono la forma di buoni del tesoro statunitense, usati per finanziare il deficit domestico (principalmente militare) degli USA, tale deficit è dovuto in grande misura a spese militari.
La Russia, la Cina , India e il Brasile hanno preso la leadership nella ricerca di un sistema alternativo. Ma, è stata quasi nulla la disponibilità d’informazione su questo sistema su mass media statunitensi o europei, eccetto una versione più breve di una recensione sulla “dedollarizzazione” che ho pubblicato sul Finacial Times londinese.
I colloqui sulla creazione di un sistema monetario alternativo non sono stati resi pubblici. Sono stato invitato in Cina a esporre i miei punti di vista con funzionari di questo paese e offrire conferenza in tre università . In seguito mi hanno richiesto di scrivere le mie proposte per il Premier Wen  Jiabao, in attesa di un altro incontro prima delle riunioni che si terranno quest’anno tra la Cina, la Russia, l’India e il Brasile, con l’Iran avente status di paese invitato.
Tutto questo dimostra che le altre nazioni sono in ricerca di alternative. Adesso che l’euro ha grandi difficoltà, restano poche possibilità per il dollaro come moneta di riserva. Questo fa capire che non c’è moneta nazionale che sia un deposito di valori stabili per le economie mondiali.
Nel frattempo, gli amministratori del denaro statunitense guidano la fuga del dollaro in Brasile, Cina e altri paesi del “mercato emergente”. Da come si vedono le cose questi paesi stanno vendendo le loro risorse e compagnie “a gratis”, dato che i dollari investiti vanno a finire nelle loro banche centrali per essere riciclati sotto forma di buoni del tesoro statunitensi o per essere usati per pagare debiti in euro che crollano rispetto al loro valore internazionale.
Le risposte a questi interrogativi risiedono nella pressione per porre fine all’era della post-guerra del “movimento libero del capitale” e iniziare i controlli del capitale.
Non c’è praticamente stata ripercussione nella stampa del mio articolo o sull’argomento in se stesso. I grandi mass media degli USA e Europa hanno riscosso successo nell’ignorare la proposta “alternativa” (virgolettato di FYM).
Aggiornamento di Fred Weir
Quest’articolo mostra un aspetto della ricerca della Russia post-sovietica di un posto nell’ordine globale guidato dagli USA, una posizione che rifletta i suoi propri interessi geopolitici che sono diversi e che differiscono da quelli occidentali in termini storici, culturali e a livello di sviluppo economico. La Russia ha ereditato  dall’ex Unione Sovietica strette relazioni con paesi che gli USA guardano come “stati aggressori” includendo l’Iran, Cuba e Venezuela.
L’appoggio ufficiale e pubblico verso questi paesi continua latente, così come la loro opposizione al sistema globale degli USA, anche quando Mosca non mostra più un sentimento ideologico anti-occidentale ne rivela nessun obiettivo pratico di mobilitazione verso un’”alleanza” che risponda ai soli interessi della Russia.
Sotto l’amministrazione di George W.Bush, Mosca ha sentito la pressione di ciò che ha percepito come usurpazioni da parte dell’occidente verso lo spazio post-sovietico, verso  quello spazio che i russi hanno chiamato il “recinto straniero”. Questa ostilità assunse  le forme di “rivoluzioni colorate” o a quello che la stampa occidentale definì come “aizzamenti pro-democratici” in Georgia, Ucraina e Kirguistan, che hanno portato alla sconfitta di regimi corrotti, ma pro-moscoviti e che hanno portato al potere altri più franchi, attivi e pro-occidentali.
Il Cremlino, con ragione o senza, vide in  che queste rivolte il finanziamento degli Stati Uniti con l’intento di ridisegnare le fedeltà politiche di questi stati vicini con i quali la Russia ha mantenuto rapporti storici profondi. Due di questi nuovi leader, Mijail Saakashvili di Georgia e Viktor Yushchenko di Ucraina, hanno cercato una via veloce per includere i loro paesi tra i membri della NATO, una prospettiva che la Russia ha percepito come un allarme, quasi con panico.
Un’altra iniziativa dell’era Bush, che ha causato una profonda ostilità  a Mosca è stato il piano per utilizzare intercettori strategici antimissili nella vicina Polonia, con radar collegati nella Repubblica Ceca. Gli esperti militari russi suggerirono che questi dispiegamenti erano l’inizio di un processo strategico che nel futuro avrebbero potuto indebolire le vecchie armi nucleari russe dell’epoca (la Russia ha recuperato molto velocemente e anche sorpreso con la sua nuova tecnologia, ereditate dell’era sovietica, come mezzi di dissuasione, che erano la priorità della difesa nazionale russa).
In risposta a queste minacce, a volte la Russia sembrava sviarsi dal suo abituale modo di stabilire rapporti con altri paesi con i quali gli Stati Uniti hanno avuto dei disaccordi. I russi hanno portato avanti anche esercitazioni navali nei Caraibi con la marina della guerra venezuelana, raccogliendo i bombardieri nucleare, allo stile dell’era della Guerra Fredda, lungo la costa nordamericana e parlando di rivitalizzare le vecchie basi aeree sovietiche a Cuba.
Ci sono stati dei cambiamenti sostanziali nelle priorità della politica estera del Presidente Barack Obama, l’atteggiamento di Mosca si è rilassato. Obama ha congelato il polemico piano per la creazione di armi anti-missili in Polonia (anche se ultimamente ha fatto passi indietro iniziando ad  installare il suo equipaggiamento militare in Polonia e la Rep. Ceca) e ha ritirato dall’agenda, per il momento, qualunque argomento riguardante l’inclusione dell’Ucraina e Georgia nella NATO.
Il denominato “ri-aggiustamento” di Obama nelle relazioni tra Mosca e Washington sembrano star migliorando le prospettive di cooperazione, perfino in argomenti così spinosi come l’Iran, anche se può essere che sia troppo presto per arrivare a conclusioni contundenti.
Tradotto e pubblicato da FreeYourMind [5]
Articolo trovato su vocidallastrada.com [6]

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[5] FreeYourMind : http://freeyourmindfym.wordpress.com/
[6] vocidallastrada.com: http://www.vocidallastrada.com/2012/07/usa-piani-globali-per-rimpiazzare-il.html

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