- Ottieni link
- X
- Altre app
«I gruppi finanziari mangiano la carne cruda dei lavoratori solo quando hanno finito la ciccia vera, ed è la fine di quella ciccia a preparare l’ecatombe». Domanda: cosa c’è ancora di veramente divorabile in Italia? Ovvero: cosa fa del nostro paese una realtà tuttora capace di forza economica e soprattutto geopolitica, lasciandogli rilevanti carte strategiche da giocare sullo scacchiere globale dove si decidono le sorti di interi popoli? Risposta semplicissima: le grandi infrastrutture utili, come quella del gas, messa a punto da un colosso come Snam i cui bilanci vanno a gonfie vele e probabilmente preoccupano chi ha fatto di tutto, finora, per spolpare l’Italia. Mentre i giornali parlano solo di legge elettorale e articolo 18, che qualcuno definisce “armi di distrazione di massa”, Stefano Serafini di “Alternativa” propone una domanda scomoda: siamo certi di sapere quale sia il vero compito di Mario Monti?

Se per gli economisti neo-keynesiani il dramma nasce con l’imposizione autoritaria dell’euro (una moneta-fantasma, non pubblica, che gli Stati devono prendere a prestito a caro prezzo, condannandosi così alla crisi irrisolvibile del debito pubblico privatizzato), Stefano Serafini sottolinea l’enorme potere di ricatto che ha acquisito la finanza internazionale, che emana diktat e impone i suoi uomini-chiave alla guida di paesi “ribelli” come la Grecia o “scomodi” come l’Italia: quello che Francia e Germania non ci perdonano, dice Parguez, è la nostra famosa capacità di mobilitare risorse creative, raggiungendo risultati impensabili, anche grazie al supporto strategico di grandi strutture come il gruppo Eni. Serafini invita a rileggere i bilanci della Snam, resi pubblici dal presidente Salvatore Sardo: quasi 800 milioni l’utile netto del 2011, mentre la tendenza per il 2012 sfiora il miliardo di euro.


L’annuncio della Snam fa esplicito riferimento al “South Stream”, progetto messo a punto da Berlusconi e Putin: il super-gasdotto russo a grande partecipazione italiana libererebbe l’Europa da buona parte della dipendenza statunitense, mediata da Stati-satellite come l’Ucraina e la Polonia, al centro delle periodiche “guerre del gas” che si accendono ogni inverno, minacciando di lasciare a secco le industrie europee. Proprio contro il “South Stream”, che darebbe un enorme potere all’Italia grazie all’alleanza commerciale con la Russia, negli ultimi dieci anni sono state mosse tutte le principali operazioni geopolitiche e militari nell’area. Serafini è esplicito: «Ho il sospetto che l’ultima grande privatizzazione contro il cuore del sistema-Italia, la privatizzazione di Snam, sia il vero obiettivo di Monti e dei suoi padroni, nel quadro della definitiva sudditanza del paese al sistema finanziario internazionale che ha il suo principale braccio armato in ciò che resta degli Stati Uniti d’America». Un crimine, aggiunge Serafini, al cui confronto tutte le chiacchiere dell’agenda politica sono solo «teatro da cavallette».
Articoli collegati
- Ottieni link
- X
- Altre app
Commenti
Posta un commento