Grecia: tagliano gli alberi per scaldarsi




Questo scenario fa parte della categoria “Apocalissi”. Esaurito il petrolio, si fa la fine dell’Isola di Pasqua: tutti i boschi tagliati e bruciati nella stufa per riscaldarsi. Qualcuno aveva fatto il calcolo che, ad esempio, sarebbero bastati appena tre anni per ridurre l’intero Piemonte ad una crapa pelata. Fantasie da catastrofisti.
Ma le fantasie qualche volta finiscono sulle agenzie stampa, come questa notizia AFP. Il petrolio non è finito, ancora, anche se in Grecia è come se lo fosse visto che non glielo vende più nessuno. In ogni caso, i greci non hanno più i soldi per pagare salate bollette di gasolio o gas da riscaldamento. E così, ricorrono alla stufa con prospettive drammatiche. Ecco cosa racconta AFP:
I prezzi crescenti dei carburanti e la crisi economica stanno spingendo un sempre crescente numero di greci a tagliare alberi per il riscaldamento, comunica un gruppo di ingegneri forestali.
Nikos Bokaris, portavoce dell’Unione degli Ingegneri Forestali greci, (…) avvisa il governo che deve agire in fretta. “Dovete ricordare cosa è successo in Albania” ha detto, descrivendo come la popolazione tagliò migliaia di alberi dopo la caduta del comunismo. “Persino gli alberi che costeggiavano le strade furono tagliati tutti”.
I forestali greci hanno raddoppiato le multe nel 2011. Il 70% delle foreste greche sono di proprietà pubblica, e il 30% appartiene ad enti religiosi (probabilmente si tratta in gran parte della penisola del Monte Athos). Inoltre, i finanziamenti per le foreste si sono dimezzati, i fondi dirottati sul solito pagamento del debito.

Il WWF avvisa che non solo singoli cittadini, ma anche gruppi organizzati si riforniscono di legna tagliando alberi indiscriminatamente.
Greeks ‘fell trees for warmth’ amid economic chill
ATHENS — Rising oil prices and chilly economic times are prompting increasing numbers of Greeks to chop down trees for winter warmth, a group of forest engineers warned Tuesday.
Nikos Bokaris, a spokesman for the Panhellenic Union of Forest Engineers, said the debt-wracked nation’s forest ecosystems were not yet under threat, but urged the government to act quickly to prevent broader damage.
“You have to remember what happened in Albania,” Bokaris said, describing how that country’s population felled trees en masse after the collapse of communism. “Even the trees lining the roads were chopped down.”
Greek foresters filed 1,500 criminal complaints last year, twice as many as in 2010. About 70 percent of Greece’s forests are public, with most of the rest belonging to various religious institutions.
Bokaris attributed the rise to a sharp drop in national funding for forest management, coupled with a near-doubling of oil prices in 2011.
He said forest funds had been slashed from 20 million euros ($26 million) in recent years to 10 million euros from now on.
The cuts are part of Greece’s austerity measures agreed with international creditors in a bid to win vital debt bailouts.
The Greek arm of environmental group WWF has also expressed concerns. Its forests expert Konstantinos Liarikos said both individual and organised group activity were impacting the forests.
“Wood poaching,” as some in Greece call it, is not a new phenomenon in a country where even modern homes in Athens still have fireplaces. Domestically provided firewood is often not enough, with the shortfall made up by Balkan lumber. AFP 25/01/2012


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