Alla vigilia della terza guerra mondiale

24 novembre 2011 |  Autore luca martinelli |   
21 novembre 2011 (MoviSol) – Alla luce del pericolo di un attacco militare contro Iran e Siria, Helga Zepp-LaRouche, presidente del Movimento Solidarietà tedesco (BüSo) ha rilasciato un urgente appello a tutti i governi affinché dichiarino pubblicamente che non parteciperanno in alcuna circostanza a tale attacco.
Il suo appello inizia citando il Gen. Joseph P. Hoar (a riposo), ex Comandante in Capo del Comando Centrale statunitense, sul pericolo che un attacco militare contro l’iran possa “accadere un mattino: ci sveglieremo e l’attacco sarà stato condotto”. Subito dopo, Nikolai Makarov, Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate russe, ha ammonito che la Russia potrebbe essere trascinata in un conflitto nucleare regionale, che potrebbe degenerare in una guerra nucleare su vasta scala. Inoltre alcuni ufficiali dell’esercito americano hanno messo in guardia dalle “conseguenze incalcolabili” che avrebbe un attacco all’Iran, così come l’hanno fatto numerosi specialisti del Medio Oriente che temono la terza guerra mondiale.
“Quando una minaccia è così terribile, così inimmaginabile da superare la normale comprensione umana, la psiche umana tende a rimuovere tale realtà, per auto-difesa. E l’idea che si arrivi ad una terza guerra mondiale in cui vengono utilizzate armi di distruzione di massa fa certamente paura. Con la guerra contro la Libia, e ora le minacce contro Siria ed Iran, molti comprendono che si prospetta qualcosa di terribile. Sperimentano un effetto déja vu, avendo sentito la stessa propaganda durante i preparativi per la guerra in Iraq, ed ammettono di non voler guardare o ascoltare le notizie al telegiornale, perché si tratta solo di preparativi a delle vere e proprie ostilità.
“Ma è meglio per noi pensare l’impensabile, giacché soltanto se gli individui ed i governi saranno capaci di immaginare, nei dettagli, le conseguenze di una guerra globale che includa l’uso di armi ABC (atomiche, battereologiche e chimiche), saremo in grado di effettuare il cambiamento di rotta per evitare il pericolo di guerra, cinque minuti prima della mezzanotte. E’ un fatto che esistono forze che credono che la riduzione della popolazione causata da tale guerra, fino a uno o due miliardi di persone, sia un risultato auspicabile. Ma che vita sarebbe per coloro che sopravvivono? (…)
“Lo scopo di questo appello è risvegliare l’opinione pubblica, e fare appello a coloro che hanno una posizione influente, affinchè facciano tutto il possibile per evitare questa guerra. Facciamo appello ai governi affinché emulino il ministro degli Esteri danese Villy Sosndal, e dichiarino pubblicamente che il loro paese non parteciperà, in nessuna circostanza, ad una guerra contro Siria ed Iran. In secondo luogo, andrà eliminata l’intera dinamica che porta al pericolo di guerra, ovvero il collasso del sistema finanziario transatlantico, e dell’Euro in particolare”.
A questo punto la signora LaRouche descrive la spinta dell’UE verso l’iperinflazione trasformando la Banca Centrale Europea nel prestatore di ultima istanza per le banche. E sottolinea che il “cambiamento di regime” è diventata “l’arma sperimentata contro qualsiasi governo europeo che si rifiuti di ridurre i livelli di vita della popolazione del 50%, e di ridurre la loro longevità adottando tagli ai programmi sanitari e sociali” come in Irlanda, Portogallo, Grecia, Italia ed ora Spagna.
La democrazia è stata gettata dalla finestra dall’UE e sostituita da dittature delle banche. “L’Europa che abbiamo ora è un impero” come dimostra la sua politica verso la Libia.
La creazione di un’unione monetaria tra nazioni differenti si è dimostrata un fallimento. Di conseguenza, conclude la signora LaRouche, dovranno essere annullati tutti i trattati dell’UE, da Maastricht a Lisbona, ridando alle nazioni europee la sovranità sulla valuta e la politica economica. Dovranno essere concordati cambi fissi, per mettere fine alla speculazione sulle valute e sui risparmi della gente. Infine, dovrà essere adottata una riforma bancaria sulla linee della legge Glass-Steagall (separazione tra banche d’affari e banche ordinarie).
E invece di seguire un corso suicida di scontro con Russia e Cina, l’Europa dovrebbe “concludere accordi di cooperazione a lungo termine, dai 50 ai 100 anni, con queste ed altre nazioni su progetti futuri quali la sicurezza energetica e delle materie prime, vasti progetti infrastrutturali e di gestione delle acque, di inverdimento dei deserti, espansione dell’agricoltura per una popolazione mondiale in aumento, e di ricerca sugli effetti del tempo galattico sul nostro paese, e per la ricerca spaziale”.

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