
La lettera inviata da Draghi e Trichet, il 5
agosto scorso, al Governo italiano è la prova che le burocrazie comunitarie
hanno lanciato un’Opa sul Paese per stringerlo alla gola. All’Italia viene
imposto di rinunciare a tutte le sue prerogative politiche per essere soggiogata
da organismi finanziari con denominazione europea e pertinenza
extra-continentale. Il fatto che sia stato un conterraneo, con passaporto
Goldman Sachs, a sottoscrivere la missiva è cosa di gravità inaudita che
meriterebbe una reazione senza precedenti. Il sunnominato banchiere sta
collaborando con terzi esteri per schiacciare e iugulare le nostre istituzioni.
Va sfiduciato immediatamente.
Se fossimo stati un Paese con gli attributi, nei
confronti del neo governatore della BCE sarebbe già scattata un’accusa di alto
tradimento con conseguente assicurazione alla giustizia, ma da noi purtroppo non
c’è più una giustizia, essendo questa impegnata a correre dietro alle gonnelle
delle puttanelle. Questo è un golpe in piena regola che avrebbe dovuto allertare
magistratura e apparati di difesa dello Stato. Ma ancor più pernicioso è stato
l’atteggiamento del Gabinetto Berlusconi il quale, di fronte a tale ricatto che
riporta alla memoria gli avvenimenti dei primi anni ’90, allorché la lira fu
spinta in un baratro da quelle stesse massonerie finanziarie che ora ci dettano
parsimonia ed equilibrio dei conti, piuttosto che informare i cittadini e di
chiamarli ad una risposta popolare, ha piegato il capo scaricando su tutti noi
la propria codardia ed inettitudine.
In Europa c’è chi sta peggio di noialtri, chi ha
un debito privato maggiore, chi ha banche più compromesse e sull’orlo del
fallimento, chi cresce poco ma parla tanto e chi fa la voce grossa pur avendo la
cassa vuota. Dopo gli avvenimenti nel mediterraneo e la guerra in Libia non c’è
più da traccheggiare. La mossa a tenaglia sulla Penisola viene condotta tanto
con mezzi economici che con provocazioni politico-militari. Ci hanno buttati
fuori dagli affari internazionali e pretendono anche di farci pagare il prezzo
dei loro assalti al calor bianco. Rischiamo seriamente di sprofondare nella
sentina di questa convulsa fase storica e di non tornare più in superficie.
Siamo all’emergenza nazionale e il dibattito politico continua a girare intorno
ai buchi, quelli tra le gambe delle signorinelle e quelli tra le mammelle della
spesa pubblica. Tutto questo mentre nessuno si accorge della voragine epocale
che ci sta inghiottendo. Considerato che le nostre manovre vengono scritte
nell’eurotower di Francoforte e che la nostra politica estera viene dettata da
Londra, Parigi e Berlino, non c’è più bisogno di mantenere alcun Parlamento
interno. Lo Stato è in liquidazione ed i cialtroni di regime vengono a predicare
contenimento e moderazione. Qui il morto ci scappa di sicuro, ma dalla loro
parte.
LA LETTERA TRADOTTA IN
ITALIANO
«C’è l’esigenza di misure
significative per accrescere il potenziale di crescita»
Francoforte/Roma, 5 Agosto 2011
Caro Primo Ministro,
Il Consiglio direttivo della Banca centrale
europea il 4 Agosto ha discusso la situazione nei mercati dei titoli di Stato
italiani. Il Consiglio direttivo ritiene che sia necessaria un’azione pressante
da parte delle autorità italiane per ristabilire la fiducia degli
investitori.
Il vertice dei capi di Stato e di governo dell’area-euro del 21 luglio 2011 ha concluso che «tutti i Paesi dell’euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l’Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali. Il Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono passi importanti, ma non sufficienti.
Il vertice dei capi di Stato e di governo dell’area-euro del 21 luglio 2011 ha concluso che «tutti i Paesi dell’euro riaffermano solennemente la loro determinazione inflessibile a onorare in pieno la loro individuale firma sovrana e tutti i loro impegni per condizioni di bilancio sostenibili e per le riforme strutturali». Il Consiglio direttivo ritiene che l’Italia debba con urgenza rafforzare la reputazione della sua firma sovrana e il suo impegno alla sostenibilità di bilancio e alle riforme strutturali. Il Governo italiano ha deciso di mirare al pareggio di bilancio nel 2014 e, a questo scopo, ha di recente introdotto un pacchetto di misure. Sono passi importanti, ma non sufficienti.
Nell’attuale situazione, riteniamo essenziali le
seguenti misure:
1. Vediamo l’esigenza di misure
significative per accrescere il potenziale di crescita. Alcune decisioni recenti
prese dal Governo si muovono in questa direzione; altre misure sono in
discussione con le parti sociali. Tuttavia, occorre fare di più ed è cruciale
muovere in questa direzione con decisione. Le sfide principali sono l’aumento
della concorrenza, particolarmente nei servizi, il miglioramento della qualità
dei servizi pubblici e il ridisegno di sistemi regolatori e fiscali che siano
più adatti a sostenere la competitività delle imprese e l’efficienza del mercato
del lavoro.
a) È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.
b) C’è anche l’esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d’impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L’accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione.
c) Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l’assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi.
a) È necessaria una complessiva, radicale e credibile strategia di riforme, inclusa la piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali. Questo dovrebbe applicarsi in particolare alla fornitura di servizi locali attraverso privatizzazioni su larga scala.
b) C’è anche l’esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d’impresa in modo da ritagliare i salari e le condizioni di lavoro alle esigenze specifiche delle aziende e rendendo questi accordi più rilevanti rispetto ad altri livelli di negoziazione. L’accordo del 28 Giugno tra le principali sigle sindacali e le associazioni industriali si muove in questa direzione.
c) Dovrebbe essere adottata una accurata revisione delle norme che regolano l’assunzione e il licenziamento dei dipendenti, stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi.
2. Il Governo ha l’esigenza di
assumere misure immediate e decise per assicurare la sostenibilità delle finanze
pubbliche.
a) Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie. Riteniamo essenziale per le autorità italiane di anticipare di almeno un anno il calendario di entrata in vigore delle misure adottate nel pacchetto del luglio 2011. L’obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell’1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa. È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l’età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se necessario, riducendo gli stipendi.
b) Andrebbe introdotta una clausola di riduzione automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali.
c) Andrebbero messi sotto stretto controllo l’assunzione di indebitamento, anche commerciale, e le spese delle autorità regionali e locali, in linea con i principi della riforma in corso delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo.
a) Ulteriori misure di correzione del bilancio sono necessarie. Riteniamo essenziale per le autorità italiane di anticipare di almeno un anno il calendario di entrata in vigore delle misure adottate nel pacchetto del luglio 2011. L’obiettivo dovrebbe essere un deficit migliore di quanto previsto fin qui nel 2011, un fabbisogno netto dell’1% nel 2012 e un bilancio in pareggio nel 2013, principalmente attraverso tagli di spesa. È possibile intervenire ulteriormente nel sistema pensionistico, rendendo più rigorosi i criteri di idoneità per le pensioni di anzianità e riportando l’età del ritiro delle donne nel settore privato rapidamente in linea con quella stabilita per il settore pubblico, così ottenendo dei risparmi già nel 2012. Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover (il ricambio, ndr) e, se necessario, riducendo gli stipendi.
b) Andrebbe introdotta una clausola di riduzione automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali.
c) Andrebbero messi sotto stretto controllo l’assunzione di indebitamento, anche commerciale, e le spese delle autorità regionali e locali, in linea con i principi della riforma in corso delle relazioni fiscali fra i vari livelli di governo.
Vista la gravità dell’attuale situazione sui
mercati finanziari, consideriamo cruciale che tutte le azioni elencate nelle
suddette sezioni 1 e 2 siano prese il prima possibile per decreto legge, seguito
da ratifica parlamentare entro la fine di Settembre 2011. Sarebbe appropriata
anche una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di
bilancio.
3. Incoraggiamo inoltre il
Governo a prendere immediatamente misure per garantire una revisione
dell’amministrazione pubblica allo scopo di migliorare l’efficienza
amministrativa e la capacità di assecondare le esigenze delle imprese. Negli
organismi pubblici dovrebbe diventare sistematico l’uso di indicatori di
performance (soprattutto nei sistemi sanitario, giudiziario e dell’istruzione).
C’è l’esigenza di un forte impegno ad abolire o a fondere alcuni strati
amministrativi intermedi (come le Province). Andrebbero rafforzate le azioni
mirate a sfruttare le economie di scala nei servizi pubblici locali.
Confidiamo che il Governo assumerà le azioni
appropriate.
Con la migliore considerazione,
Mario Draghi, Jean-Claude
Trichet
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