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Il lavoro sporco dei guastatori nella Guerra all’Italia

Articolo di Lino Bottaro

Le Agenzie di rating e il FMI uniti nel declassare l’Italia

“Il giorno dopo aver declassato il debito sovrano dell’Italia, le agenzie  tagliano anche il rating di Eni, Enel, Finmeccanica, Poste italiane e Terna. Confermato invece il giudizio su Generali e Allianz Italy.”

Oggi, prima dell’esplosione della guerra finanziaria il nostro paese è percorso da una torma di guastatori che si servono della creduloneria dei poveri italiani per creare panico e conseguente fuga dalle borse, per poi comprare – comprarci, a prezzi da saldo, permettendosi così di fatto, di occupare finanziariamente la nostra nazione. Mi direte che occupati lo siamo già, si  è vero,  ma  derubati di tutto non lo siamo ancora.
Ed ecco le agenzie di rating, sono autentici guastatori, nel loro infame ruolo consistente nello spianare la strada ai raiders di borsa ed agli speculatori di ogni genere.  Il loro sporco lavoro è quello di abbassare consistentemente il rating delle aziende che devono essere comprate dagli anglosassoni. Più che esercitare una funzione critica di controllo, qui siamo in presenza di una azione di identificazione e puntamento,  finalizzati ad attacchi concentrici di banche e altri speculatori internazionali, contro quel che resta di appetitoso in Italia.  La cosa comica che ha dell’incredibile è questa: le banche di rapina Anglosassoni ci compreranno con i denari che la BCE e l’FMI (cioè anche noi), stanno concedendo loro.

Si fa nel frattempo sempre più evidente il gioco degli Angli,  i quali ogni giorno ci sputano addosso, pronosticano default, parlano male di noi e preparano il terreno per il grande furto, che è gia in corso, (vedi Ansaldo Finmeccanica), ma che avrà il picco massimo non appena riusciranno a togliere di mezzo il duo Tremonti Berlusconi, ovvero coloro che si sono arrogati il privilegio di porre qualche resistenza verbale e stanno frapponendo qualche ostacolo burocratico ai grandi criminali della finanza globale di invasione.

Non è che l’invasione delle aziende globalizzate entrate in Italia come tanti cavalli di Troia siano da considerarsi meno insidiose. Costoro è vero che offrono qualcosa in cambio, ma alla lunga si portano via tutta la ricchezza dal territorio. E’ esemplare l’ Ikea che in capo a pochi anni, forte di una tassazione infima, è riuscita a far chiudere o a mettere in seria crisi quasi tutti i distretti del mobile italiano. E andiamo avanti così, orgoglioni più che mai dei nostri mobili lamellari e impiallacciati a perdere, senza storia, mobili senza arte ne parte, che andranno in altrettante case di gente, anche li senza arte ne parte, che vive in case di cemento con poca dignità e imboniti e ammaestrati dalla cattiva maestra televisione.

Tornando all’opera di sabotaggio, consideriamo infine che la variazione negativa del rating significa impedire ai fondi comuni, che investono per contratto con il risparmiatore solo su titoli di un certo rating alto, di  acquistare il nostro debito appena degradato.  A questo punto per rendere più appetibile le nostre obbligazioni saremo costretti ad assicurare all’investitore un guadagno maggiore. Gravati di interessi elevati non potremo più pagare le nostre obbligazioni con le infime percentuali di crescita che ci ritroviamo  e saremo obbligati a contrarre nuovi debiti per pagare quelli in scadenza, entrando così nel vortice infernale imbastito ad arte dal FMI e dalla BCE  per prendersi la grande ricchezza che l’Italia conserva ancora.

La posta in gioco può essere la sovranità degli Stati  e il mantenmimento in vita degli Stati parassiti e guerrafondai.

Se non è un atto di guerra questo, cos’altro è?

Chi ha orecchie per intendere ed usa ancora la sua testa pensante, capirà che stiamo precipitando in una forra senza fine.

E’ desolante vedere che nella terra dei cachi,  i giornalisti di regime continuano a omettere di spiegare ai lettori o spettatori, il vero significato di quanto sta accadendo. Il tutto accade in una logica, ancora una volta, di fiancheggiamento del potere finanziario criminale che si serve della borsa di Londra, nelle sue oscillazioni giornaliere, come bastone e carota per noi poveri somari.

E’ giusto però alla fine precisare alcune cose: A) La finanza anglosassone  è sostanzialmente drogata da tonnellate di dollari e sterline  stampati senza sosta per tenere artificialmente in piedi la loro struttura finaziaria di rapina. Queste nazioni parassite non esisterebbero più se non potessero depredare nazioni libere come la Libia.   B) Paesi come Germania e Italia ma anche altri paesi europei, nonostante sentano i morsi della crisi capitalistico- consumista, sono di gran lunga piazzati produttivamente e quindi economicamente meglio di inglesi e americani, anche se non hanno la sovranità e la potenza militare per esprimersi e imporsi.

Quelle degli Angli sono economie zombi, vampiresche, che possono stare in piedi solo grazie ad una incessante attività bellica atta a coalizzare forze e capitali attorno al presunto vincitore. Con la stessa ottica si approcciano nel mercato finanziario mondiale.

Ma non è detto che tutto fili liscio. Le proteste in quel grande paese federato in miseria, che sono gli Usa, si fanno sentire ogni giorno di più e interessano ormai 95 grandi città. Adesso dovranno occuparsi del loro fronte interno perché il gioco si sta facendo serio. Di tutto questo in Italia si sa poco o niente. Come Stampalibera  faremo del nostro meglio per tenervi informati.

Lino Bottaro
http://www.stampalibera.com/?p=32305

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