Si stringe il cappio al collo dell’Italia

S&P sfiducia l’Italia, Berlusconi: valutazioni politiche

Aumenta la pressione sull'euro 
L’Agenzia Usa Standard & Poor’s ha declassato a sorpresa il rating sul debito italiano portandolo ad “A” dal precedente “A+” e confermando un “Outlook negativo”. Borse europee negative in avvio…
Seguo da tempo l’evolversi dei segnali di attacco alla sovranità della nostra nazione. Oggi credo che stiano convergendo a tenaglia una serie di eventi tali da farmi pensare che l’assedio si stia stringendo ulteriormente. Stanno insaponando il cappio che ci daranno da infilarci a mò di cravatta…
Quello che segue, credo sia quello che ci stanno preparando, starà adesso a noi svegliarci prima che sia troppo tardi.
Preparazione del cappio: delegittimazione e disinformazione.
Ha iniziato La Repubblica, il giornale di De Benedetti, vicino ai poteri forti inglesi, a parlare di una uscita dell’Italia dall’Euro e la concreta possibiltà di default,  argomentandone pedissequamente l’iter. (Più che articoli mi sembravano istruzioni per l’uso, quasi un autocompiacimento).
Prima stretta al cappio Ora i soliti Standard & Poor’s vaticinano sulla nostra debolezza decretandone il declassamento del rating. Proprio loro che lavorano, obbediscono, ordiscono, complottano per conto di quella finanza di rapina alla quale danno il “La” per un concerto macabro: la rapina degli Stati sovrani.
I paesi anglosassoni ridottisi senza industre, ad esclusione di quelle belliche, e con l’incapacità di competere industrialmente ed anche commercialmente con il resto del mondo hanno una sola via d’uscita: derubare le ricchezze degli Stati in qualsiasi posto del globo esse siano.
Continuano in questo modo quella politica coloniale anglosassone  che oggi è appannaggio di Usa, GB, Francia e Olanda.
Seconda stretta al cappio: induzione del crollo borsistico, più accentuato in Italia.
Facendo oscillare gli indici di borsa italiani i nostri “liberatori” stanno comprandosi i nostri ultimi gioielli della Finmeccanica- Ansaldo, ma stiamo certi che compreranno ogni bene reale sarà dato loro possibilità di comprare. Costoro devono impossessarsi dell’economia delle nazioni ricche, per poi vivere da saprofiti sulle loro spalle, imponendo tariffe e pedaggi.
La storia della truffa delle frequenze per le telecomunicazioni è esemplare: a De Benedetti – Omnitel viene data a prezzi ridicoli una frequenza, che poi passa ai suoi mandanti inglesi di Vodafone per poi  prendersi Telecom con Colaninno. Una volta spolpata Telecom, il nostro la cede a Tronchetti. In questo periodo ne succedono di tutti i colori fino ad arrivare allo scandalo con Fastweb. Nel frattempo arriva Tele 2 che poi passa a Vodafone cambiando nome in Teletu. Ecco come si fanno entrare i colonizzatori.
Il declassamento del rating dell’Italia arriva oggi come ciliegina sulla torta e può cambiare poderosamente le percentuali di obbligazioni nei portafogli degli investitori di fondi comuni che hanno sottoscritto in contratto con il gestore, di comprare solo obbligazioni e titoli del tesoro con un certo rating e non sotto.
Credo che adesso si potrà percepire la diabolicità del piano nel suo insieme, che consiste nel distruggere Euro e Unità Europea al tempo stesso. Lo scopo come dicevo sopra, sarà di isolare le nazioni da devastare poi con speculazioni agressive e acquisti a prezzi di saldo.
Terzo strattone al cappio: l’attacco a Berlusconi per le sue esagerate frequentazioni sessuali.
La cosa che più odiano i globalisti, di S.B., è il fatto che costui pretenda di andare con le donne, promuovendo un modello opposto a quello che costoro propongono e che imperversa oggi nei media mondiali di proprietà dei soliti noti, con simpatie omo-pedofilo-sataniste. Questo dal punto di vista emotivo. Dal punto di vista pratico strategico, i poteri forti internazionali, quelli finanziari, non ne possono più di aver un capo di governo non perfettamente allineato e lo vogliono tirar giù come il premier egiziano, come il siriano Assad e lo stesso Gheddafi. I globalisti contestano all’Italia di non essere completamente asservita ai loro voleri e di voler resistere alla grande rapina. Se riusciranno a tirar giù Berlusconi con un processo, magari condannandolo  per incitamento alla prostituzione, la sinistra globalistà potrà prendere il potere e come da copione già scritto dagli Angli, potrà dare il via alle privatizzazione di ogni cosa, come tanto piace al buon Bersani. Si privatizzerà tutto quanto resta di italiano, per pagare le truffe alle banche internazionali ed alla BCE.
Costoro hanno prestato fittiziamente denaro, comprando titoli di credito italiani a condizioni per noi impossibili da sostenere nel tempo e quindi con un destino di insolvenza per noi già segnato.
Quarta stretta: l’attacco al Papa
Il Papa non è solo il capo di una religione, è un potere politico e temporale con i suoi addentellati in ogni parte del mondo. La ricchezza del Vaticano è troppo ghiotta per i potentati finto protestanti, anglofoni, i quali non sperano altro che di mettere le mani sulla ricchezza millenaria della Chiesa. Ecco che arriva una fantastica campagna mediatica, con un’enorme richiesta di risarcimento  danni, provocati dai preti pedofili nei paesi anglosassoni. L’attacco al Vaticano è in se l’attacco alle nazioni cattoliche, viste come il maggior ostacolo alla omologazione mondiale voluta dal pensiero unico delle Elites, che stà imponedosi in vario modo in tutti i paesi del mondo. Vuole essere inoltre una poderosa delegittimazione del suo potere reale.
Quinta stretta, Confindustria: tagliate le pensioni e vendete il patrimonio dello Stato.
Crisi, Confindustria attacca il governo  “Lo scenario italiano è drammatico” avverte la presidente Marcegaglia e rileva giustamente che non ci sono politici italiani che tentano di proteggere l’Italia. La sinistra pur di far cadere il governo si astiene da ogni forma di collaborazione su temi economico finanziari con il PDL e lo stesso PDL evita accuratamente di approvare misure troppo impopolari da solo. Gli imprernditori italiani fanno i fatti loro, cercando  di cavarsela come possono, magari facendo affari dalla svendita dell’Italia.
Senza più pudore, ne remore, gli americani hanno nel frattempo dichiarato di essere stati loro, i registi ed i fautori della conquista della Libia. Tutto ciò per poter anteporsi alle mire coloniali della Francia di Sarkozy e della Gran Bretagna di Cameron. Autentici avvoltoi sulla carogna.
E’ una gran brutta storia. I cittadini italiani meno tonti dovrebbero chiedere urgentemente alle forze politiche di prendere posizioni unitarie nette e di contrastare le mire di FMI e BCE, nonchè di proibire le truffe di borsa con i CDS. Ma sulla borsa di Milano in mano agli inglesi cosa possiamo fare?
Ripudiare il debito come ha fatto l’Islanda sarebbe bello, ma necessita di uomini coraggiosi e per il momento se ne vedono molto pochi. Rifare una nostra, nuova, moneta nazionale, o adottare una serie di monete locali come il Sereno, il Buono locale di Mutuo Soccorso  del Veneto, il Nauno in val di Non e lo Scec in Toscana, Campania e altre regioni. Sarebbe troppo bello.
Gli italiani sono purtroppo di memoria corta e  hanno dimenticato sia l’attacco alla lira del ’93 e relativa svalutazione in una notte del 30%, sia il tracollo totale e l’immiserimento dell’altra Italia: l’Argentina,  quella che era stata un tempo la prncipale economia agricola americana.
In tutti i casi saremo costretti ad una guerra, che se andrà bene potrà essere commerciale, di svuotamento delle ricchezze e di isolamento e condizionamento internazionale.
In caso contrario, considerando le forze di polizia e di intelligence, inglesi e israeliane (vedi Sicurglobal del fondo Sterling) , presenti sul nostro territorio, assieme alle forze di dissuasione americane ubicate in ogni regione italiana, saremo costretti a rinunciare alla nostra sovranità per diventare definitivamente i camerieri e gli esattori degli angli.
Questo è il dramma nella sua cruda ed essenziale realtà,  le chiacchere che si sentono e vedono, sono solo  scemenze con cui ci intrattengono i telegiornali e giornali di regime!
Lino Bottaro/stampalibera
Seguono le notizie di Rai news
Fonte: Rai news
Aumenta la pressione sull’euro
Milano, 20-09-2011
Piazza Affari apre a -1,30% e tutte le maggiori borse europee sono negative, in avvio, dopo la decisione di Standard and Poor’s di tagliare il rating dell’Italia. Aumenta lo spread Btp/Bund, che si riavvicina alla soglia psicologica dei 400 punti base.
Asia preoccupata per tenuta dell’euro
Borse asiatiche contrastate. Tokyo chiude in calo dell’1,6%, Seul termina positiva dello 0,94%. Hong Kong perde lo 0,31% e Shanghai cresce dello 0,58%.
Pessime nuove dall’America
L’Agenzia Usa Standard & Poor’s ha declassato a sorpresa il rating sul debito italiano portandolo ad “A” dal precedente “A+” e confermando peraltro un
“Outlook negativo”, cosa che non mette al riparo il Paese da altre future revisioni al ribasso sulla sua capacita’ di fare fronte al debito pubblico, uno dei piu’ elevati d’Europa.
Un paese che non cresce
“Il downgrade – ha spiegato l’agenzia di rating in un comunicato diffuso lunedi’ sera – riflette la nostra visione sulle prospettive di crescita indebolite”. Nel mirino degli analisti “la fragilita’ della coalizione di governo in Italia” che, con “le divisioni politiche all’interno del Parlamento”, rischia di “limitare la capacita’ del governo nel rispondere incisivamente alle sfide macroeconomiche interne ed esterne”. Una situazione che, a
detta di S&P, potrebbe vanificare gli sforzi per far quadrare i conti e rilanciare la crescita.
“Riteniamo che il rallentamento dell’attivita’ economica italiana rendera’ difficilmente raggiungibili gli obiettivi fiscali rivisti dal Governo”, ha infatti aggiunto l’agenzia. Stando alle nuove proiezioni di S&P il Pil italiano crescerà mediamente dello 0,7%
annuo, tra quest’anno e il 2014, meno cioe’ dell’1,3% annuo inizialmente previsto. La revisione di S&P ha colto di sorpresa i mercati che fino la scorsa settimana scommettevano sul fatto che Moody’s sarebbe stata la prima ad abbassare il rating sul debito italiano, una decisione che l’agenzia ha deciso invece di posticipare
di un mese.
“Standard & Poor non crede all’Italia”
“La crescita è troppo debole e il governo troppo fragile per
scongiurare il peggio. Il suo debito pubblico supera quello di Grecia, Spagna, Portogallo e Irlanda messi insieme, ma a differenza di questi ultimi l’Italia
è troppo grande per essere tirata fuori dai guai”. Così il Wall Street Journal: “Alcuni funzionari italiani sostengono che il governo sta preparando un altro round di misure che mirano ad affrontare le debolezze sistemiche dell’economia del paese, leggasi: mancanza di competitività delle imprese italiane e disoccupazione giovanile. La già lenta crescita sta ormai procedendo a passo d’uomo”.
FT: dopo la Grecia, l’Italia getta ombre sull’euro
Il declassamento del debito sovrano da parte di standard & poor’s rimette l’italia al centro della crisi dell’eurozona, scrive il Financial Times:  ”Il downgrade – scrive ft – ancora una volta spinge l’Italia al centro della crisi dell’eurozona dopo diversi
giorni di intense preoccupazioni per le prospettive di un imminente default della Grecia”.
Palazzo Chigi: S&P fa politica
“Il Governo ha sempre ottenuto la fiducia dal Parlamento, dimostrando così
la solidita’ della propria maggioranza. le valutazioni di Standard & Poor’s sembrano dettate piu’ dai retroscena dei quotidiani che dalla realta’ delle cose e appaiono viziate da considerazioni politiche – si legge in una nota di Palazzo Chigi - Vale la pena di ricordare che l’italia ha varato interventi che puntano al pareggio di bilancio nel 2013 e il governo sta predisponendo misure a favore della crescita, i cui frutti si vedranno nel breve-medio periodo”.
Euro crisi più acuta
Il taglio del rating sul debito italiano da parte di S&P aumenta i timori di un
effetto contagio della crisi greca nell’area euro, incoraggiando gli investitori a puntare su mercati piu’ sicuri.
 
 
 
 
 
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