L'euro é morto, dice Unicredit / più il post a rete unificata sulla libertà di espressione


Da un paio di giorni la rete è impazzita per il filmato del trader di lingua inglese, nome italiano e fattezze mediorientali che dice quello che tutti sanno riguardo alla situazione delle borse, già segnalato tempestivamente tra i commenti (sempre sul pezzo!)
Rincara la dose e ci mette il carico Attila Szalay-Berzeviczy, responsabile dei Global Securities Services di UniCredit ed ex capo della borsa di Budapest.
Letto su Bloomberg, Zerohedge e Reuters, ve ne proponiamo gli stralci principali. Gli affezioanti che conoscono l'ungherese e vogliano tradurre l'originale possono cercarlo su index.hu e segnalarci la avvenuta traduzione tra i commenti.
Alto papavero di unicredit: l'euro è morto
L'euro è morto e non può essere salvato, mentre la Grecia finirà inevitabilmente in default.
Queste le sue parole secondo quanto scritto su Index.hu, grande portale ungherese, in un suo lungo articolo.
"La valuta unica europea è praticamente morta" e c'e' solo da chiedersi "per quanti giorni la speranzosa battaglia di retroguardia dei governi europei e della Bce può sostenere gli animi della Grecia".
Nel momento in cui la Grecia dichiara il default, l'Europa può essere scossa da un terremoto di magnitudo 10, che porterà all'inizio di una nuova era nella vita del Vecchio Continente
Come conseguenza, chi ha in tasca bond greci dovrà cancellare l'intero investimento. Gli stati non saranno in grado di pagare gli stipendi ai dipendenti e le pensioni per un po' di tempo, il che provocherà l'assalto ai bancomat delle banche.
Aggiunge anche allo scenario la scarsità di benzina e di cibo.
Allegria.
Ancora:
Naturalmente Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e José Manuel Barroso continuano a ripetere ogni giorno che l'euro sopravviverà, in caso contrario i costi per i singoli stati saranno elevatissimi
Tuttavia una caratteristica chiave del frantumarsi della zona euro sarà presumibilmente che non sarà il risultato di un processo gestito fuori da Bruxelles, ma il risultato di un'apocalisse finanziaria che arriva come ospite non gradito
E così scoprimmo che l'alto papavero di Unicredit leggeva segretamente Informazione Scorretta...!
Passiamo ad altro.
E' in discussione l'ennesima proposta di legge ammazzablog.
Dobbiamo stargli veramente sulle scatole, a questi disgraziati.
Oggi manifestazione a Roma e pubblicazione di questo post che segue a Rete Unificata sui blog che aderiscono. Su Valigiablu Bruno Saetta spiega nel dettaglio il provvedimento.

Post a Rete Unificata
Cosa prevede il comma 29 del ddl di riforma delle intercettazioni, sinteticamente definito comma ammazzablog?
Il comma 29 estende l’istituto della rettifica, previsto dalla legge sulla stampa, a tutti i “siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica”, e quindi potenzialmente a tutta la rete, fermo restando la necessità di chiarire meglio cosa si deve intendere per “sito” in sede di attuazione.
Cosa è la rettifica?
La rettifica è un istituto previsto per i giornali e le televisione, introdotto al fine di difendere i cittadini dallo strapotere di questi media e bilanciare le posizioni in gioco, in quanto nell’ipotesi di pubblicazione di immagini o di notizie in qualche modo ritenute dai cittadini lesive della loro dignità o contrarie a verità, questi potrebbero avere non poche difficoltà nell’ottenere la “correzione” di quelle notizie. La rettifica, quindi, obbliga i responsabili dei giornali a pubblicare gratuitamente le correzioni dei soggetti che si ritengono lesi.
Quali sono i termini per la pubblicazione della rettifica, e quali le conseguenze in caso di non pubblicazione?
La norma prevede che la rettifica vada pubblicata entro due giorni dalla richiesta (non dalla ricezione), e la richiesta può essere inviata con qualsiasi mezzo, anche una semplice mail. La pubblicazione deve avvenire con “le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”, ma ad essa non possono essere aggiunti commenti. Nel caso di mancata pubblicazione nei termini scatta una sanzione fino a 12.500 euro. Il gestore del sito non può giustificare la mancata pubblicazione sostenendo di essere stato in vacanza o lontano dal blog per più di due giorni, non sono infatti previste esimenti per la mancata pubblicazione, al massimo si potrà impugnare la multa dinanzi ad un giudice dovendo però dimostrare la sussistenza di una situazione sopravvenuta non imputabile al gestore del sito.
Se io scrivo sul mio blog “Tizio è un ladro”, sono soggetto a rettifica anche se ho documentato il fatto, ad esempio con una sentenza di condanna per furto?
La rettifica prevista per i siti informatici è quella della legge sulla stampa, per la quale sono soggetti a rettifica tutte le informazioni, atti, pensieri ed affermazioni ritenute dai soggetti citati nella notizia “lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Ciò vuol dire che il giudizio sulla assoggettabilità delle informazioni alla rettifica è esclusivamente demandato alla persona citata nella notizia, è quindi un criterio puramente soggettivo, ed è del tutto indifferente alla veridicità o meno della notizia pubblicata.

Posso chiedere la rettifica per notizie pubblicate da un sito che ritengo palesemente false?
E’ possibile chiedere la rettifica solo per le notizie riguardanti la propria persona, non per fatti riguardanti altri.
Chi è il soggetto obbligato a pubblicare la rettifica?
La rettifica nasce in relazione alla stampa o ai telegiornali, per i quali esiste sempre un direttore responsabile. Per i siti informatici non esiste una figura canonizzata di responsabile, per cui allo stato non è dato sapere chi sarà il soggetto obbligato alla rettifica. Si può ipotizzare che l’obbligo sia a carico del gestore del blog, o più probabilmente che debba stabilirsi caso per caso.
Sono soggetti a rettifica anche i commenti?
Un commento non è tecnicamente un sito informatico, inoltre il commento è opera di un terzo rispetto all’estensore della notizia, per cui sorgerebbe anche il problema della possibilità di comunicare col commentatore. A meno di non voler assoggettare il gestore del sito ad una responsabilità oggettiva relativamente a scritti altrui, probabilmente il commento (e contenuti similari) non dovrebbe essere soggetto a rettifica.
Oggi a Roma dalle 15 alle 18 al Pantheon manifestazione per la libertà di espressione.
Saluti felici
Felice Capretta

Commenti