I LADRONI


Avevamo visto giusto: vanno all’attacco dell’oro dell’Italia
Di Attilio Folliero-Caracas

Avevamo visto giusto, quando in un nostro precedente articolo avevamo parlato di “attacco all’oro dell’Italia”.
Romano Prodi scrive al Sole24ore e propone come soluzione alla crisi gli EuroUnionBond (Eb)! Scrive testualmente il Romano Prodi: “Noi crediamo invece che gli Eb servano all’unità, alla stabilità e alla crescita dell’Unione economica e monetaria (Uem) e all’euro e quindi alla Ue. Bisogna però progettare bene gli Eb partendo da una impostazione economico-istituzionale che adotteremo nel seguito (senza rinvii ad altre, salvo a una di Quadrio Curzio sul Mulino 2/2011)”

Prima di vedere come saranno impostati gli Eb, vediamo chi li ha proposti, prendendo a prestito sempre le parole di Prodi: “Questi titoli dei debito pubblico “europeo” sono stati presentati come mezzo per ristrutturare i debiti pubblici nazionali degli Stati membri della Ue. L’abbiamo avanzata in molti mentre altri l’hanno criticata. Nel dicembre 2010 la proposta è stata fatta sul Financial Times da due ministri dell’economia: Jean-Claude Juncker (presidente dell’eurogruppo) e Giulio Tremonti”.
Il Financial Times di Londra! Gli attacchi all’Italia non sono arrivati proprio dagli anglosassoni? Passiamo all’impostazione di questi Eb, sempre utilizzando le parole di Prodi. Ovviamente, per la lettera integrale che illustra il progetto del signor Romano Prodi rimandiamo a Ilsole24ore; qui citiamo l’ultima parte che ci interessa: “L’Italia dovrebbe conferire 180 miliardi di euro in totale di cui 79 milioni di once in riserve auree, valutabili oggi a circa 101 miliardi di euro, più altri 79 miliardi di euro che a nostro avviso dovrebbero essere azioni di società detenute dal ministero dell’Economia (Eni, Enel, Finmeccanica, Poste ecc). Società che oggi non sono privatizzabili, dati i prezzi di mercato …”
E bravo il signor Prodi! Dopo aver svenduto il “carrozzone” dell’IRI, adesso ci vuole far perdere pratcamente quasi tutto l’oro e le imprese che non possono essere privatizzate perchè valgono pochissimo per via dei prezzi di mercato”. Pero’ tutte insieme (Eni, Enel, Finmeccanica, Poste ecc…) le cediamo in garanzia per ottenere prestiti a lungo termine, gli Eurobond. Il signor Prodi ci sta dicendo che le migliori imprese italiane, in tutto o in parte ancora in mano allo stato, valgono 79 miliardi, ossia meno degli interessi sul debito che annualmente paga l’Italia!
Altro bell’affare che si prepara per l’Italia, per il popolo italiano! Mentre le banche centrali di tutti i paesi del mondo cercano di comprare oro per pararsi il fondoschiena, il Prodi nazionale lavora per farcelo perdere, ovviamente assieme alle ultime imprese ancora in mano allo stato
Purtroppo l’Italia, anzi gli italiani dopo aver fidato in Berlusconi, tra i peggiori governi della storia d’Italia, sicuramente rimetterà in gioco il Prodi nazionale o un suo sostituto, al fine di farsi derubare (il termine giusto) delle ultime ricchezze, appunto l’oro e le ultime imprese pubbliche, senza dimenticare le imprese municipalizzate, di cui nella lettera di Prodi non c’è cenno, ma quell’eccetera posto dal Prodi bnen potrebbe rimandare a queste.
Il signor Prodi, il futuro governante dell’Italia (lui o un suo alter ego) invece di pensare a come riattivare la domanda, a come creare occupazione, a come permettere la crescita del paese e quindi anche l’aumento delle entrate dirette ed indirette dello stato e per conseguenza la riduzione del debito, lui pensa solo a come ristrutturare il debito con gli EuroUnionBond, ossia sostituire il debito attuale con altri debiti, sia pure a lungo termine, garantiti dall’oro e dalle ultime imprese pubbliche.
Nelle sue precedenti attuazioni al governo del paese, il signor Prodi (o chi per lui, Amato, Ciampi, Draghi, ecc…) ci fece incassare qualche soldo dalle privatizzazioni, che scrivono a dare l’illusione di una riduzione del debito, ma poi questo debito prese a crescere ancora più di prima sia perchè i governanti che si sono succeduti in questi ultimi vent’anni hanno continuato a spendere sempre più di quanto avevano a disposizione, sia perchè sono venuti a mancare gli introiti derivanti dalle imprese svendute.
Adesso il signor Prodi (o chi per lui), in combriccola con Berlusconi/Tremonti (che hanno preparato il terreno con il comma 18 dell’art. 10 della Legge Finanziaria 2011) ci farà alleggerire anche delle ultime imprese pubbliche e di tutto l’oro dello stato (la quarta riserva in assoluto al mondo) e l’Italia si ritroverà sempre più nei guai, o meglio il proletariato italiano si ritroverà nei guai; il capitale che ancora non è andato via dal Belpaese, andrà via a breve e quindi la prospettiva per il l’Italia è veramente nera, nel senso che il popolo sempre più affamato, prima o poi esploderà e dato che le repressioni non si addicono ai regimi democratici, per poterle fare non si esiterà al ricorso alla dittatura. Da anni stiamo avvertendo qual’è il reale pericolo cui va incontro l’Italia. Il cerchio si chiude.
http://www.italiasociale.net/economia11/economia010911-1.html



britannia.jpgLa prima volta che mi imbattei nella storia del panfilo reale inglese "Britannia", molti anni fa, era su qualche sito di quelli parecchio deragliati. Si raccontava la vicenda di un misterioso e segretissimo incontro al vertice nel 1993, sul panfilo Britannia appunto, che ancorato al largo del porto di Civitavecchia aveva ospitato Mario Draghi, Azeglio Ciampi e qualche decina di affaristi italiani ed inglesi con lo scopo di spartirsi la torta delle nostre imminenti privatizzazioni e fare bieco commercio delle aziende pubbliche con lo straniero.
Tale incredibile storia, affiancata da articoli sui rettiliani e gli Illuminati, suonava ancora più assurda e quindi la riposi nel dimenticatoio.
Col tempo questa vicenda veniva raccontata sempre più spesso, come accade col passare degli anni a certi intrecci davvero scandalosi. Cominciai a sentire odore di una qualche plausibilità, mentre da più parti si bollava di complottista chi vi prestava credito.
A mò di esempio, vi invito a leggere l'articolo pubblicato un paio di anni fa da Giornalettismo. Titola appunto "Il complotto del Britannia", e non pago di deridere i creduloni arriva ad accomunarli addirittura ai nazisti. Era proprio un peccato mortale, divulgare la storia del Britannia.
Ebbene, reggetevi forte: ecco invece l'articolo uscito ieri sul Sole24Ore. Titolo, "Tremonti vara il piano Britannia 2". Si racconta nero su bianco tutta la storia del Britannia, di come Mario Draghi al largo di Civitavecchia
illustrò ai grandi investitori internazionali il processo di privatizzazioni che sarebbe partito di lì a poco. (...) Bisognava accelerare la vendita di un patrimonio gigantesco, allora racchiuso in INA, IRI, ENI, IMI.
smentendo in pieno le tesi di Giornalettismo. Si battezza poi senza giri di parole il nuovo incontro di Tremonti con gli investitori stranieri, "Britannia 2". La stessa cosa fa anche Giannini su Repubblica, che definisce l'incontro sul panfilo "il grande saldo di fine stagione". Tutt'altro che un semplice convegno.
Insomma per quanto incredibile la storia del Britannia era vera, dal principio alla fine. Resta solo da capire come mai, a distanza di venti anni, venga così disinvoltamente sdoganata e se ne parli come di un normalissimo evento di pubblico dominio, al punto da coniare appunto termini come "Britannia 2".
Qualche ipotesi, complottisti?

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