Groviera globale coi buchi


Euro Franco forte sopra 1.2, la banca nazionale svizzera impone il cambio




Anche le mucche, animali placidi e docili, ogni tanto s'incazzano.


E' stata infatti la civilissima e neutralissima Svizzera, paese di eccellenza di Heidi e del latte di mucca, a tirar fuori le...corna, anche se i media ne stanno parlando relativamente poco (salvo nelle pagine economiche). 

E' infatti notizia di oggi la clamorosa decisione della Banca Nazionale Svizzera di fissare il tetto del cambio Euro-Franco a non meno di 1,2 .

In barba al gran blaterare dell'economia di mercato, ai mercati efficienti, al lasciar fare al mercato, al ruolo funzionale della speculazione....e sotto al naso di Trichet e Draghi, Berna ha dunque deciso di chiudere le porte ed applicare misure straordinarie, al limite del protezionismo, per salvare la sua economia.

La fuga degli investitori da Euro e Dollaro, alla ricerca di una valuta sicura, ha infatti provocato negli ultimi tempi un forte rialzo del Franco. O, secondo un altro punto di vista, l'apprezzamento del franco svizzero sulle altre due valute è dovuto in realta' alla perdita di valore di USD ed EUR.

Fatto sta che un franco troppo forte stava iniziando ad intaccare l'economia elvetica. 

(per approfondire, potete fare riferimento al nostro post "valuta forte o valuta debole")

Nonostante il vantaggio sulle materie prime, infatti, una valuta troppo forte penalizza le esportazioni, perchè le merci denominate in franchi costano sempre di più al cambio in EUR o USD e diventano meno competitive.

Se la Svizzera fosse la Germania, apprezzerebbe di più una valuta forte, ma la Svizzera, come l'Italia, trae beneficio da una valuta debole.

Per farla breve, immaginiamo un mondo in cui ci sono solo Svizzera e Italia, e solo franco svizzero ed euro italiano. Quando il franco diventa troppo forte, per noi italiani il cioccolato svizzero diventa troppo caro e ne compriamo di meno, gli svizzeri ce ne vendono di meno e fanno meno affari con l'Italia. Idem per gli orologi, il turismo alpino, i formaggi, ma soprattutto i servizi bancari ed assicurativi.

Ora per sua fortuna, o meglio, per sua scelta strategica, Berna non è agganciata all'Euro, gode di una sua valuta e non ha rinunciato ad una sua politica economica autonoma, e infine ha un governo che probabilmente non prende a calci la sua stessa economia e non prende sistematicamente per il collo i suoi stessi cittadini.

Risultato: la decisione di mantenere il franco sopra quota 1,2 è stata presa oggi con effetto immediato.


Il discorso del presidente della Banca Nazionale Svizzera


Alcuni stralci del discorso di Philipp Hildebrand, presidente della BNS, oggi al telegiornale elvetico

Dobbiamo accettare il fatto che i costi associati (a questa decisione) saranno alti  
[...]  
ma non fare niente infliggerebbe quasi senza alcun dubbio alla nostra economia danni considerevoli a lungo termine.  
Con il provvedimento adottato oggi, la Banca nazionale svizzera agisce nell'interesse del paese intero.


Il comunicato ufficiale della Banca Centrale

Alcuni stralci del comunicato della banca centrale svizzera, si notino i toni perentori da "ognun per sè":

Con effetto immediato non sarà più tollerato un cambio euro/franco al di sotto di 1,2 
Il franco a 1,2 contro euro è comunque sopravvalutato  
La Banca centrale punta ad un sostanziale e sostenuto indebolimento della moneta 
L'azione sarà all’insegna della massima determinazione  
Siamo pronti ad acquistare quantitativi illimitati di valuta estera 
Se la situazione economica dovesse renderlo necessario, o se dovessero emergere rischi deflattivi, saranno adottate misure supplementari.


Risultato: il franco ha immediatamente perso circa il 7% sull'indice composto dal paniere delle maggiori valute. Il cambio con l’euro è salito di quasi 9 punti percentuali fino alla quota determinata, 1,2026.

Ecco il grafico degli ultimi 5 giorni del cambio EURCHF, la freccia rossa indica la manina santa della Banca Centrale Svizzera, per chi non l'avesse notato.




Il significato (geo)politico e strategico

E' un segnale forte lanciato ai mercati: Berna e la banca centrale ha scelto di non obbedire più al diktat economico globale ed ha rivendicato, a modo suo, una certa indipendenza economica. 

E', in un certo senso, una dimostrazione di forza ed una affermazione di sovranità. 

Che, di questi tempi, non è poco. 

Ma c'era da aspettarselo, da un paese che ha colonnine anticarro ben nascoste nelle strade pronte ad essere alzate in caso di invasione, un rifugio perfettamente funzionante in ogni condominio, ed una popolazione bene armata e bene addestrata che di quando in quando fa sentire la sua voce con strumenti di democrazia diretta.

Per intenderci, non che sia il massimo - evidentemente anche in Svizzera sono molte le cose che non funzionano, a prescindere dalla democrazia diretta o indiretta che sempre una fregatura è, ma quantomeno è un paese tutto sommato normale dove funzionano più cose che in Italia.


Nel frattempo, in Italia..

La versione 4.0 nightly tester della manovra economica dei commedianti sembra che contempli l'aumento dell'IVA. 

Che, come è noto, va a gravare su tutti, a prescindere dal reddito. 

Perchè se pago il 50% di tasse e guadagno 1000 euro, paghero' la metà del mio reddito in tasse, quindi 500 euro. E se guadagno 5.000 euro, paghero' 2.500 euro in tasse. Non del tutto equo, ma proporzionato. 

Se invece devo pagare un'imposta come l'IVA e mi aumenta dell'1% su certi beni, quell'1% è una imposta che è uguale per tutti, è fissa e non dipende dal reddito, e come tale va a gravare di più sui redditi più bassi. Se mi devo comprare un'auto da 10.000 euro, dovrò pagare 100 euro in più, sia che guadagno 1000 euro, sia che ne guadagno 5000. Con l'aggravante che quei 100 euro in più da pagare sono molto più dolorosi per chi guadagna 1000 euro rispetto a chi guadagna 5000 euro.

Pare comunque che l'aumento dell'IVA non riguarderà i beni di prima necessità.

Comunque, sempre di aumento dell'IVA si tratta. 

Italiani, eterni secondi. 

Saluti felici

Felice Capretta

PS: attenzione all'Austria, il FMI ha dichiarato in una nota che i piani per il taglio del deficit potrebbero essere insufficienti. Avanti il prossimo. 



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