Oblamì Oblamà...


OBA-MANICOMIO - DOPO IL DECLASSAMENTO E L'URAGANO, NUOVI DOLORI DALLA SUA FAMIGLIA KENYOTA: SUO ZIO ONYANGO SI SCHIANTA IN MASSACHUSSETTS CONTRO UN’AUTO DELLA POLIZIA, UBRIACO E CON UN ORDINE DI ESPULSIONE SULLA TESTA - SONO 24 ANNI CHE VIVE ILLEGALMENTE NEGLI USA, E OBAMA RACCONTÒ DI AVERNE PERSO LE TRACCE - “UNCLE OMAR” AVREBBE DETTO AGLI AGENTI CHE LO HANNO ARRESTATO: “CHIAMERÒ LA CASA BIANCA”, MA DA WASHINGTON NESSUN COMMENTO...

Maurizio Molinari per "La Stampa"
FOTO SEGNALETICA DI ONYANGO OBAMA ZIO DI BARACKFOTO SEGNALETICA DI ONYANGO OBAMA ZIO DI BARACK
Nessuno sapeva bene dove fosse «Uncle Omar», le sue tracce si erano perse 25 anni fa in Kenya e a conferma della sua anonimità c'è l'assenza di immagini nell'album di famiglia. Ma Onyango Obama, zio del presidente americano Barack, è ricomparso dal nulla all'età di 67 anni davanti al Chicken Bone Saloon di Framingham, in Massachusetts, quando alle 19 locali del 24 agosto era alla guida di un fuoristrada Mitsubishi con il quale è andato addosso ad un'auto della polizia svelando un evidente stato di ebbrezza.
Gli agenti all'inizio hanno agito secondo il manuale: fermo del guidatore, analisi dell'alito e una volta appurato che era ubriaco lo hanno arrestato formulandogli la triplice accusa di ebbrezza al volante, pericolosità sulla strada e mancata attivazione delle frecce, visto che stava girando.
Ma una volta arrivati al commissariato l'identificazione dell'indisciplinato automobilista ha portato a rispondere agli interrogativi sollevati su Onyango Obama nell'autobiografia di Barack, dove si legge che «25 anni fa si recò in America e da allora non si è più saputo nulla di lui».

La polizia del Massachusetts ha infatti appurato che Onyango è un residente illegale di Framingham, era già stato arrestato per clandestinità con conseguente provvedimento di espulsione verso il Kenya natale, pur continuando tuttavia a vivere nell'illegalità e riuscendo a sfuggire ad un mandato di cattura emesso dalle autorità del Massachusetts.
sarah-hussein-onyango-obama NONNA DI BARACKSARAH-HUSSEIN-ONYANGO-OBAMA NONNA DI BARACK
Secondo la ricostruzione dei fatti riportata dal canale tv Fox25 di Boston, la reazione di «Uncle Omar» è stata di dire agli agenti «Bene, credo che a questo punto chiamerò la Casa Bianca» nell'evidente tentativo di far valere il legame di sangue con il Presidente. Non è dato sapere quale sia stata la replica dei poliziotti che comunque lo hanno fotografato come avviene agli arrestati - rimediando al vulnus nell'albero genealogico del Presidente e poi hanno passato il dossier al procuratore distrettuale che ieri mattina ha formalizzato le imputazioni a «Zio Omar» davanti al giudice del tribunale di Framingham.
In aula c'era anche Val Krishtal, il poliziotto che lo ha arrestato, assieme all'agente che era alla guida dell'auto di pattuglia: entrambi hanno ricostruito i fatti, spiegando in particolare che nel sangue aveva una quantità di alcol di 0,14 mg per 100 ml, rispetto al limite legale di 0,08 mg. Ma Onyango Obama ha fornito una versione diversa dell'episodio, negando di essergli andato volontariamente contro con l'auto perché «non avevo sentito la frenata dei pneumatici della loro macchina».
LA FAMIGLIA KENYOTA DI OBAMALA FAMIGLIA KENYOTA DI OBAMA
Da qui la decisione dello «Zio Omar» di dichiararsi «non colpevole» negando anche di essere a conoscenza dell'ordine di espulsione verso il Kenya emanato dall'immigrazione. L'intenzione sembra essere di andare allo scontro legale con la polizia e forse ciò spiega perché la sua vicenda è divenuta di pubblico dominio, facendo sapere agli americani che lo «zio scomparso» tornò brevemente in Kenya nel 1987 «per conoscere il resto della famiglia» prima del definitivo trasferimento in America, dove dunque vive illegalmente da 24 anni.
La Casa Bianca non ha fatto commenti ma sul legame di parentela non ci sono dubbi: «Uncle Omar» è figlio di Sara, terza moglie di Hussein Onyango Obama, nonno di Barack. Il padre di Barack era il figlio della seconda moglie di Hussein Onyango Obama, Akumu, ma poi fu allevato proprio da Sara che non a caso Barack chiama affettuosamente «Granny» considerandola una nonna.
OBAMA E LA NONNA KENYOTAOBAMA E LA NONNA KENYOTA
Non si può escludere che la scelta dello «Zio Omar» di dare pubblicità al proprio arresto nasce dal tentativo di voler seguire le orme della sorella, Zeituni Onyango, anche lei figlia di Hussein Onyango Obama e Sarah, che dopo essere stata scoperta in clandestinità a Boston nel 2008 - l'anno delle presidenziali - è riuscita in qualche maniera ad ottenere nel 2010 asilo politico, accompagnato da un assegno mensile di 700 dollari.
Il fatto che Onyango e Zeituni, nata nel 1952, abbiano vissuto entrambi per anni da illegali in Massachusetts consente di ipotizzare che per motivi da appurare la regione di Boston gli abbia garantito un approdo sicuro.

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