Acchiappalo!?


1- BRANCALEONE ALLA BATTAGLIA DI TRIPOLI
Fabio Mini per "La Repubblica"
SAIF GHEDDAFI e ef e c bab afa b
La battaglia di Tripoli si sta sviluppando secondo uno schema drammaticamente noto nelle guerre civili o nelle rivoluzioni senza capi e senza capo né coda. La città è invasa da truppe raffazzonate di miliziani e ribelli. I primi devono salvare la pelle. I secondi non hanno una strategia coordinata, usano armi di circostanza sottratte ai depositi del regime e vanno avanti a naso.
Gheddafi fiamme
C´è un solo scopo comune: eliminare Gheddafi, fisicamente, platealmente, entusiasticamente, a prescindere dalle direttive emanate dai capi che sono costretti a sentire i consiglieri stranieri, inspiegabilmente cauti. I capi tribù si sono liberati dei tutori del regime, ma decenni di sovranità limitata ne hanno minato l´autorità. Non sanno cosa dire e se lo sapessero non lo direbbero perché Gheddafi è ancora vivo. E allora bisogna trovare il raìs, stanarlo dal labirinto di cunicoli e sotterranei che egli stesso ha voluto proprio prevedendo questi giorni.
GHEDDAFI VIGNETTA
Non ci sono ribelli abituati alla caccia nei cunicoli, così come non sanno combattere nei centri abitati. Ci sono le forze speciali straniere che sono anche addestrate a questo, ma tutte le potenze coinvolte nell´operazione non vogliono ammettere di averle già sul terreno. Chissà perché.
figlio di Gheddafi
Ci sono armi speciali, come le bombe termo bariche che infilate in una presa d´aria vomitano combustibile che esplode ad alta pressione; ci sono le armi ad onda sonora e il fosforo bianco che prima ti avvelena e poi ti cucina al forno. Ma Gheddafi deve essere preso ed esibito. E allora nel labirinto sotterraneo ci sono già miliziani che portano Gheddafi in salvo e forze speciali che lo stanno cercando per proteggerlo dai ribelli. Per processarlo, forse bisognerà aspettare che qualcuno lo tradisca e lo consegni possibilmente barbuto, imbottito di tranquillanti e aggrappato a una borsa piena di dollari, come Saddam.
2- IL PENTAGONO: "L'ARSENALE DELLE ARMI CHIMICHE DI GHEDDAFI È AL SICURO"
La Stampa.i
bunker gheddafi d f dd b b a
9,11 - Scontri a Tripoli dove si nasconde Saif Al Islam
Al Jazira riferisce di forti scontri tra gli insorti del Cnt di Bengasi e le forze lealiste di Muammar Gheddafi nel sobborgo di Tripoli di Buslim dove si potrebbe nascondere il figlio del Colonnello, Seif al Islam.
Aysha la figlia di Gheddafi
19,01 - Sarkozy: "Conferenza internazionale il primo settembre"
Si terrà il primo settembre la Conferenza internazionale sulla Libia a Parigi. Lo ha annunciato il presidente francese, Nicolas Sarkozy, al termine del suo incontro con il capo del governo del Cnt Mahmoud Jibril. «Siamo disposti a continuare l'intervento militare seguendo le indicazioni dell'Onu fino a quando i nostri amici libici ne avranno bisogno», ha detto Sarkozy, assicurando inoltre che «lavoriamo per la democrazia della Libia».
ghedda big
18,55 - Stampa Gb: "Le forze speciali del Qatar sono entrate per prime nel bunker"
Sarebbero state forze speciali del Qatar addestrate dai militari britannici - e non gli insorti libici - le prime ad entrare ieri a Bab al-Aziziya, la residenza-bunker di Muammar Gheddafi. È quanto sostiene il quotidiano britannico 'The First Post', il quale ricorda che in un primo momento la Nato ha dato disposizione agli insorti di mantenersi lontana dal compound per permettere ai suoi aerei di condurre una serie di raid. A quel punto sarebbero entrate in azione le forze del Qatar, che avrebbero dato il primo assalto di terra alla struttura, dove si sarebbero messe alla ricerca di dati e documenti del raiss.
Aisha Gheddafi sui tank contro i ribelli
Nei mesi scorsi il Qatar ha assunto un ruolo importante nella crisi libica, armando i ribelli e ospitando vari vertici internazionali tra cui quello di oggi, a cui ha preso parte tra gli altri Mahmoud Jibril, capo dell'ufficio esecutivo del Cnt. I delegati dell'organismo costituito dagli insorti hanno chiesto da Doha che vengano resi disponibili 2,5 miliardi di dollari dei fondi libici congelati all'estero. Nella fase del conflitto dopo la presa di Tripoli, secondo il quotidiano britannico, i ribelli sono assisititi a terra anche da forze speciali di altri paesi del Golfo, tra cui gli Emirati Arabi Uniti.
libia -BUNKER GHEDDAFI
18,43 - Ribelli nella tenda del Colonnello
I ribelli libici si sono fatti fotografare dentro la tenda dove il leader Muammar Gheddafi era solito ricevere i dignitari stranieri nella sua residenza-bunker di Tripoli, Bab al Aziziya. La residenza è stata conquistata ieri dagli insorti.
18,23 - La Casa Bianca: "Gheddafi è ancora nel Paese"
Non ci sono "prove a indicare" che Muammar Gheddafi abbia lasciato la Libia. Lo ha dichiarato uno dei portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, citato dalla Cnn.
GHEDDAFI E OBAMA obama e gheddafi mina big
18,03 - Il Pentagono: "L'arsenale delle armi chimiche di Gheddafi è al sicuro"
Il grande arsenale libico di armi di distruzione di massa, chimiche, tra cui 10 tonnellate di gas mostarda (iprite), è al sicuro. Non altrettanto - ha spiegato il portavoce , il colonnello Dave Lapan - si può dire dell'arsenale di miglia di missili antiaerei portatili, tipo gli Usa Stinger. Lo annuncia il Pentagono. Per Washington da giorni, quando la caduta del Colonnello appariva sempre più imminente, la prima preoccupazione era impedire che le armi di Muammar Gheddafi finissero nelle mani sbagliate. Almeno per le più pericolose questo obiettivo è stato raggiunto.
Libia Rivolta in Libia
17,47 - L'erede del re Idris pronto a guidare il Paese
L'erede al trono libico, Mohammed al-Senussi, pronipote di re Idriss deposto da Muammar Gheddafi nel golpe del 1969, è pronto a tornare nel Paese per fare la sua parte e anche guidare il Paese. «Dovrà essere il popolo a decidere», ha dichiarato in un'intervista al settimanale tedesco Die Zeit, domeni in edicola. Il 49enne Senussi ritiene che «ora dobbiamo gettare le fondamenta di uno Stato democratico e vedere la bandiera della libertà (quella ai rosso, nero, verde dell'epoca di re Idriss) sventolare su Tripoli mi ha reso incredibilmente felice e orgoglioso del mio popolo. Senussi racconta di aver preso parte a colloqui in Francia con alcuni funzionari e di aver incontrato gli ambasciatori di Parigi e di Londra.
Rivolta in Libia Rivolta in Libia
Per l'erede al trono non c'è pericolo che la Libia diventi ingovernabile: »La Libia non è l'Afghanistan o l'Iraq o lo Yemen. Il sistema tribale è completamente differente. I clan non vogliono il potere ma una vita decente e non vogliono un Islam radicale«. La famiglia reale rimase in Libia fino al 1986 quando andò in esilio. Da allora Senussi ha vissuto negli Usa, in Gran Bretagna e Francia.
17,15 - Aisha Gheddafi: "I libici si uniscano contro la Nato"
La figlia di Muammar Gheddafi, Aisha, ha lanciato dalla tv lealista al Orouba un appello a tutti i libici a unirsi contro la Nato e l'ingerenza straniera.
17,10 - Saadi Gheddafi vuole trattare il cessate il fuoco
Il terzogenito di Muammar Gheddafi, Saadi, sta cercando di entrare in contatto con gli Stati uniti e le autorità di Bengasi per negoziare un cessate il fuoco a Tripoli. Lo rivela la Cnn, precisando di essere in contatto con il figlio del colonnello via email. «Ho l'autorità per negoziare», ha scritto Saadi. «Vorrei trattare un cessate il fuoco per evitare ulteriori bagni di sangue», ha aggiunto.
Rivolta in Libia
17,08 - Cnt: "Riaprire gli impianti petroliferi"
Il Consiglio nazionale transitorio (Cnt) dei ribelli libici ha reso noto di aver chiesto ai lavoratori di riaprire gli impianti petroliferi di Brega e Ras Lanuf.
libia big
16,58 - Tutti i giornalisti fuori dall'hotel Rixos
I giornalisti tenuti in ostaggio nell'hotel Rixos dai lealisti hanno finalmente lasciato l'albergo. Lo ha reso noto l'inviato della Cnn, Matthew Chance, con un messaggo su Twitter. «La crisi è finita. I giornalisti sono tutti fuori», ha scritto. Il reporter dell'emittente Usa si trovava nell'hotel.
16,27 - Gran Bretagna: "I Sas sul terreno per addestrare i ribelli"
La presenza di forze speciali britanniche e di ex uomini delle Sas è stata confermata dal Guardian anche se ufficialmente - scrive il giornale - la loro presenza è stata smentita. Le forze speciali stanno consigliando e addestrando i ribelli, riporta il giornale. Il Guardian aveva in passato riferito della presenza in Libia di ex soldati delle Sas assunti da società private e finanziati da una serie di entità tra cui il governo del Qatar. A questi ex militari si sarebbero successivamente aggiunti adesso militari delle Sas in servizio.

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