In vodka Pravda


Vladimir Zhirinovsky è un ex-colonnello dell’esercito russo che dal 1991 ha fondato e dirige il LDPR (Partito Liberal-Democratico Russo). Promotore di un sistema misto, che dia spazio alla proprietà privata pur lasciando nelle mani dello stato il controllo dei settori strategici dell’economia – soprattutto le risorse naturali - Zhirinovsky è riuscito a collocarsi in un ipotetico “centro” dello schieramento politico russo, dichiarandosi sia nemico del comunismo storico che nemico del capitalismo selvaggio. Con una piattaforma smaccatamente populista, Zhirinovsky trova il facile favore delle masse promettendo di “mettere al muro tutti i terroristi e i criminali”, mentre fa leva sulla più elementare xenofobia dei suoi connazionali quando dichiara di voler cacciar dalla Cecenia tutti i cittadini “non-russi”.

Grazie a questa formula, autoritaria e semplicistica insieme, Vladimir Zhirinovsky ha sempre raccolto una quota significativa del voto popolare, arrivando nel 1993 a superare il 23% nelle elezioni per la Duma (il parlamento russo). Attualmente i membri del suo partito superano l’8% nella Duma, della quale Zhirinovsky è anche vice-presidente.

Zhirinovsky è un personaggio particolarmente colorito (ma non per questo da sottovalutare), che per certi versi ricorda molto da vicino il “Celoduro” nazionale. A differenza di Bossi, però, che elargisce tristezza e frustrazione in pari misura alle continue (finte) minacce di distruzione, Zhirinovsky sembra aver saputo interpretare molto meglio la trasformazione mediatica avvenuta nel mondo - ed in Russia soprattutto - negli ultimi 20 anni, rendendosi spesso protagonista di veri e propri exploit televisivi, come quello presentato in questo video.




Questo è il testo completo dell’intervista, che è stata inizialmente tradotta in inglese dal sito di Alex Jones:


INTERVISTATRICE: "C'è chi dice che Mosca alza la bandiera bianca quando accetta i vini georgiani nel proprio mercato. In fondo la Georgia sta bloccando l'ingresso della Russia nel World Trade Organization. Lei cosa risponde a queste persone?"

E’ bastata a Zhirinovsky questa provocazione per lanciarsi in una filippica ininterrotta, …

… che è partita dalla risposta sulle importazioni per arrivare addirittura a minacciare il mondo di distruzione totale, tramite armi segretissime che la Russia avrebbe a disposizione.

ZHIRINOVSKY: "Non c'è nessuna bandiera bianca. Non pensiamoci nemmeno. Noi non ci siamo mai inchinati a nessuno. Sono casomai tutte le grandi potenze che si inchinano alla Russia. Cina e Giappone, Germania, Francia, e Stati Uniti. Non è solo questione di permettere le importazioni di vino estero in Russia. Io la vedo come una questione globale. Una volta bloccavamo anche tutte le importazioni di beni sui nostri mercati dalla Moldavia e dalla Bielorussia. Io non credo che ci sia un collegamento fra l'ingresso della Russia nel WTO e i problemi relativi ad alcune esportazioni verso la Russia. Io penso che la Russia abbia abbastanza strumenti per influenzare la Georgia e per avere il permesso di entrare nel WTO.

La soluzione verrà trovata indipendentemente dai vini e dalle dogane. Ci serve solo l'accordo fra 4 entità: Washington, Mosca, Bruxelles e Cina. Sono queste le uniche 4 capitali che governano il mondo. Washington, Bruxelles, Mosca e Pechino. Queste sono le uniche 4 capitali del mondo. Non c'è nessun altro che conta, nessun altro ha un peso importante. Le restanti nazioni non hanno una vera voce in capitolo sulla scena internazionale. Le 4 capitali del mondo si troveranno sempre d'accordo. I giocatori sono Obama, i rappresentanti europei, Medvedev, i rappresentanti cinesi. Nessun altro. E questi quattro saranno sempre d'accordo. In questo caso i cinesi verranno a Mosca e si troveranno d'accordo con le posizioni di Mosca. Gli europei verranno a Mosca e si troveranno d'accordo con le posizioni di Mosca. E poi gli americani verranno a Mosca, come ha fatto Biden, e saranno d'accordo su tutto, esattamente come ha fatto lui. Senza problemi. Tutto viene deciso nelle 4 capitali del mondo, e da nessuna altra parte.

A tutto questo aggiungiamo che: Washington non ha futuro, quello stato artificiale crollerà. Poi crollerà questa vecchia Europa, un continente senza la minima importanza. Anche la Cina sta per esplodere. Quello che resta è la Russia! Che dispone di mezzi di lancio orbitale e di potenza spaziale. La Russia, piena di soldi e di risorse. E nuove armi di cui ancora nessuno sa nulla. Non ancora. Con queste armi noi DISTRUGGEREMO qualunque parte del pianeta in 15 minuti. Nessuna esplosione, nessun lancio di raggi, nessun tipo di laser, nessun fulmine. Si tratta di un'arma quieta e silenziosa, con la quale interi continenti saranno azzerati per sempre. Questo è tutto, per ora.

C'è stato quello tsunami in Giappone, giusto? Se qualcuno vorrà prendersi da noi anche la più piccola delle isole Kurili, dovrà cercare fra le macerie distrutte dei suoi edifici. E 120 milioni di voi moriranno! E questo vale anche per il resto del mondo. Ciascuno dovrebbe iniziare a pensare al proprio futuro. E al futuro di tutti gli altri. E adesso? State ancora pensando a vendere il vino georgiano alla Russia? Volete osservatori delle Nazioni Unite ai confini? Volete che il mondo si dimentichi del tutto la parola Georgia? Sarà invece il confine russo-turco! Pensaci, presidente Sakashvili. Poi ci sarà un altro tsunami. Dall'altra parte del mondo, nel Caucaso, e quella sarà la tua fine!"


Certo non è rassicurante trovarsi di fronte a questo tipo di personaggio, che magari (per nostra fortuna) non avrà il potere di fare tutto quello che vuole, ma che quando parla di armi meteorologiche su scala globale sa sicuramente di cosa parla.

E pensare che dalle nostre parti c’è ancora chi nega le scie chimiche.

Massimo Mazzuccohttp://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3759

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