Il codice Cesare


Il codice Cesare

Johannes Mario Simmel è autore di un romanzo intitolato "Il codice Cesare" (“Und Jimmy ging zum Regenbogen”), 1970.

"Nella Vienna del 1969, Valerie Steinfeld avvelena uno scienziato argentino, Raphaelo Ananda. Il figlio di Ananda, Manuel giunge nella capitale austriaca per tentare di scoprire le circostanze misteriose che circondano la morte del padre. Suo primo passo è la visita alla tomba dell'assassino e proprio qui un agente lo sta aspettando, pronto ad ucciderlo, ma l'agguato è provvidenzialmente sventato. Manuel comincia allora le sue indagini e viene a sapere che il genitore ha escogitato una formula chimica da cui si può ricavare un'arma letale per tutta l'umanità e che ha ceduto la sua invenzione a varie potenze europee. Il giovane si ritrova così invischiato nella rete dei servizi segreti internazionali che giocano senza scrupoli con la vita...".

Nella rocambolesca trama si intrecciano storie di ispettori corrotti, di agenti spietati, di sicari, di prostitute, di pervertiti, di un fanatico collezionista d'arte, di un'affascinante donna paralitica, regista di ogni specie di orge.

L'opera di Simmel si colloca in un punto di intersezione tra verità e fantasia. Nella breve prefazione del libro l'autore precisa: "Il presente romanzo si basa su fatti realmente accaduti in una grande città della Germania occidentale tra il 1934 ed il 1965. Per salvaguardare le persone innocenti coinvolte nella storia, l'azione viene trasferita in un altro periodo (1938-1969) ed in una diversa città, Vienna, estranea a tali avvenimenti. Le leggi, i paragrafi, i decreti, i memorandum, i rapporti e così pure parte delle trasmissioni della B.B.C. sono stati trascritti integralmente. Tutti gli eventi reali, le persone ed i nomi sono stati cambiati in modo che nessuno vi si potesse riconoscere".

Attraverso un'invenzione narrativa quanto mai realistica, lo scrittore veicola contenuti molto scabrosi ed attuali: “Il codice Cesare” si aggiunge così alla moltitudine di romanzi e pellicole che "profetizzano" il futuro, ossia i tetri tempi che stiamo vivendo. E' evidente che Simmel unì nell'ormai lontano 1970 un notevole fiuto alla consultazione di fonti giuste sì da aprire una breccia nel muro della segretezza. E' un muro dietro cui si estende una sorta di sulfureo mondo parallelo, in cui agiscono servizi segreti internazionali, vertici di eserciti, scienziati psicopatici, governi occulti, in una ridda di orribili esperimenti partoriti nel Terzo Reich e poi diffusi, attraverso l'"Operazione Odessa" e l'"Operazione Paperclip", un po' in tutto il pianeta.

Nel capitolo "L'interrogativo", lo scrittore dissemina una serie spaventosa di rivelazioni sulle armi chimiche e batteriologiche: "Peste nera, vaiolo, carbonchio, febbri cerebrali, dissenteria, cancro, febbre gialla, linfagite epizootica, tetano, tifo, psittacosi, botulismo, epatite, malattia di Bang, febbre del Queensland... Circa 160 malattie gravi vengono preparate per l'umanità nei laboratori dell'Est e dell'Ovest. Per esempio, 30 grammi dell'agente patogeno della febbre del Queensland si diceva potessero infettare 28 milioni di persone. Due ditali pieni diBotulinus-Toxin sarebbero stati in grado di uccidere la popolazione di mezza Europa; meno di mezzo chilo sarebbe sufficiente ad annientare la popolazione di tutta la terra. E per di più in tutto il mondo si compivano ricerche su batteri, tossine, armi B (biologiche) e si producevano. Ed inoltre in tutto il mondo si lavorava alle armi C (chimiche). All’Est ed all’Ovest vengono fabbricati gas tossici che sono infinitamente più potenti di quelli usati nella prima guerra mondiale... Vengono prodotti agenti neurotossici e vengono anche testati. Sono prodotte sostanze che distruggono i raccolti, sono creati certi ormoni e certe specie di funghi che bruciano la vegetazione di una vasta zona e rendono il terreno sterile.

Nel 1961 gli Stati Uniti d’America quintuplicarono il bilancio per lo sviluppo di tali armi [...]. Il Pentagono pagava 400 milioni di dollari per defolianti che dovevano diradare la giungla del Vietnam. Gli Statunitensi avevano costruito per 75 milioni di dollari un centro di ricerche, Fort Derrick, vicino a Washington. I Britannici compivano esperimenti soprattutto a Porton Dow. La Russia ed i paesi d’oltrecortina sapevano mantenere meglio il segreto sui loro laboratori. Il microbiologo Ehrenfried Petras, fuggito dalla Germania Occidentale, aveva raccontato nel 1968 alla televisione della Germania Est che anche la Repubblica federale tedesca, per incarico degli Statunitensi, partecipava all’incremento delle sostanze B e C e che essi avrebbero affidato in futuro tali incarichi a molte nazioni. All’Est succedeva la stessa cosa. Il servizio segreto statunitense informava che circa un sesto dell’armamento in dotazione ai paesi d’oltrecortina era composto da materiale chimico”.

Come spargere elementi chimici nocivi e gli agenti patogeni? Sempre all’interno dello stesso capitolo, troviamo la risposta: “L’AP Sette (il veleno ideato da Ananda, n.d.r.) è l’aerosol ideale: può essere spruzzato sotto forma di pioggia nella grandezza di un granello di polvere in dosi di un micron, da aerei, razzi, sonde. Le gocce così piccole penetrano in un secondo negli alveoli dei polmoni”.

Questo è veramente il modo in cui sono investiti i denari dei contribuenti: per creare armi e dispositivi micidiali atti a decimare l’umanità ed a distruggere il pianeta, in un’ebbrezza di morte. Tutte le energie sono profuse sempre per nuocere, mai per giovare. Gliesecutivi, avvezzi all'usura, al veneficio ed all'omicidio, sono i peggiori nemici dei cittadini.

Qualcuno è ancora tanto ingenuo da credere che le istituzioni si interessino del bene comune?

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